1° maggio 2024: «abbassare i premi, alzare i salari!»

1° maggio a Bellinzona: per i sindacalisti ticinesi è chiaro che occorre abbassare i premi e alzare i salari.

Anche Vania Alleva ha partecipato al corteo tradizionale di Zurigo.

Le donne di Basilea sono venute a manifestare per ottenere parità salariale e buone pensioni.

Per aumenti salariali: il 1° maggio a Delémont.

Circa diecimila persone sono scese in strada oggi in occasione della Festa del lavoro all’insegna del motto «abbassare i premi, alzare i salari!». I salari sono troppo bassi e non tengono il passo con l'aumento dei premi di cassa malati e degli affitti. Le/i rappresentanti di Unia hanno sottolineato ripetutamente la necessità di procedere con aumenti salariali congrui, opponendosi altresì all’incremento dei premi e ai tagli alle pensioni.

In veste di principale sindacato, Unia è stato presente in tutta la Svizzera insieme alle sue associate e ai suoi associati per dare voce alle rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori e lanciare un segnale forte a favore di salari più elevati.

Ulteriori immagini del 1° maggio

Vania Alleva, presidente Unia, a Thun:

I soldi non mancano!

«Serve un cambiamento nella politica svizzera in materia di salari e redditi. Negli ultimi anni la politica salariale ha imboccato la direzione sbagliata. Inflazione, affitti e premi di cassa malati sovraccaricano le economie domestiche appartenenti alla fascia di reddito medio-bassa. La situazione finanziaria delle lavoratrici e dei lavoratori peggiora e i datori di lavoro stanno a guardare. È scandaloso, soprattutto alla luce degli elevati utili realizzati da molte aziende. I soldi non mancano e dovrebbe quindi essere possibile garantire un reddito dignitoso a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori!»

Pagare di più in cambio di pensioni più basse – no!

Il 2024 è anche un anno decisivo per la previdenza per la vecchiaia. Dopo il chiaro sì alla 13a mensilità AVS, occorre bocciare con determinazione la riforma LPP, poiché si tratta di un progetto di smantellamento che pagheremmo a caro prezzo. Le persone con salari bassi dovrebbero sborsare fino a 200 franchi in più. Non ci stiamo: non vogliamo pagare di più in cambio di pensioni più basse!»

Giornata di solidarietà internazionale

«La Festa del lavoro è una giornata di solidarietà internazionale. La lotta per la pace e la libertà di tutte le persone è uno dei valori fondamentali del nostro movimento sindacale. Esortiamo quindi con urgenza la comunità internazionale e la Svizzera a fare tutto il possibile per fermare la spirale di violenza nei focolai di crisi di tutto il mondo!»

Véronique Polito, vicepresidente Unia, a Delémont:

È ora di aumentare i salari!

«L’inflazione e l’aumento degli affitti e dei premi di cassa malati mettono in difficoltà un numero crescente di persone. I salari reali sono scesi per tre anni consecutivi, benché l’economia sia in buona salute. Ciò significa che i soldi non sono confluiti nelle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori. È ora di rafforzare il loro potere d'acquisto, ad esempio in occasione della votazione del 9 giugno sull’iniziativa a favore di premi meno onerosi, che vuole limitare al 10% del reddito i premi dell’assicurazione malattie. E in autunno ci batteremo per aumenti salariali a favore di tutte e tutti.»

Bruna Campanello, membro del CD Unia e responsabile del settore Artigianato Unia, a Bülach e Brugg:

Sì a un’Europa sociale, con una protezione salariale garantita!

L’andamento dei salari reali è drammatico. La situazione è tuttavia leggermente migliore nei rami in cui vigono contratti collettivi di lavoro (CCL), dove per quest’anno sono stati negoziati dei miglioramenti mirati. Servono quindi più CCL con buoni salari minimi. Un CCL, a patto che ne venga controllata adeguatamente l’applicazione, protegge contro le decisioni arbitrarie e il dumping salariale. Dal canto suo, il Consiglio federale sta rinunciando a parti di misure di accompagnamento nei negoziati con la Commissione europea, senza alcuna garanzia vincolante su come saranno colmate le conseguenti lacune nella protezione salariale. Diciamo sì a un’Europa sociale, con una protezione salariale garantita.

Renate Schoch, membro del CD Unia, a Grenchen:

Garantire i posti di lavoro e promuovere una politica industriale efficace

«Un caso di attualità nella regione: l’azienda solettese Stahl Gerlafingen intende chiudere una linea di produzione e ha licenziato 68 dipendenti. Il personale, sostenuto da Unia, si oppone a questa decisione. Esigiamo che i licenziamenti siano revocati e che la direzione aziendale rispetti il CCL e le leggi vigenti. In Svizzera serve inoltre una politica industriale efficace.»

Mobilitazione salariale per l’autunno

Il 1° maggio è un’importante pietra miliare della nostra campagna salariale, che culminerà con la manifestazione del 21 settembre a Berna. Segnatevi la data!


Maggiori informazioni e foto della giornata