Obiettivi per cui lottiamo
Stop alla riduzione delle rendite – rafforziamo l’AVS
Il 2016 è decisivo per il futuro della previdenza per la vecchiaia. Quest’anno si deciderà se si vuole rafforzare l’AVS o se si preferisce aumentare l’età pensionabile e ridurre le rendite. Le discussioni sul futuro assetto della previdenza per la vecchiaia sono in pieno corso. L’iniziativa AVSplus, lanciata dai sindacati, mira a rafforzare l’AVS, la più importante assicurazione sociale della Svizzera. Sottoposta a votazione in settembre, essa chiede un aumento del 10% delle rendite AVS, che da 40 anni ormai non hanno più subito aumenti sostanziali. L’iniziativa AVSplus è anche la nostra risposta ai tentativi delle forze borghesi di innalzare l’età pensionabile delle donne e ridurre in modo massiccio l’aliquota di conversione nelle rendite del secondo pilastro, nell’ambito della previdenza per la vecchiaia 2020. Ed è infine la nostra risposta allo sviluppo che si riscontra negli istituti di previdenza, per cui i contributi richiesti aumentano costantemente e le prestazioni peggiorano.
Contro la discriminazione – più protezione per tutti
L’attuazione dell’iniziativa sull’immigrazione proposta dal Consiglio federale va nella direzione sbagliata. I contingenti previsti provocano nuove discriminazioni sul mercato del lavoro; incombe la minaccia di una reintroduzione dello statuto di stagionale. I contingenti non sono conciliabili con la libera circolazione delle persone, che ha rafforzato i diritti di molti lavoratori. Per impedire che i datori di lavoro violino questi diritti e per proteggere più efficacemente tutti i lavoratori in Svizzera contro il dumping salariale, è indispensabile migliorare le misure di accompagnamento, in particolare agevolando la procedura per dichiarare di forza obbligatoria i contratti collettivi di lavoro che prevedono dei salari minimi. Sono inoltre necessari controlli più frequenti, sanzioni più severe e una migliore protezione contro il licenziamento.
Parità di salario tra donne e uomini
Il principio del „salario uguale per un lavoro di pari valore“ è iscritto da 35 anni nella Costituzione e da 20 anni nella Legge sulla parità. Eppure, le donne continuano a guadagnare il 15% in meno rispetto agli uomini. Per questa ragione, occorre costringere i datori di lavoro a controllare periodicamente i salari versati e, laddove necessario, adeguare i salari delle donne. In caso di violazioni da parte dei datori di lavoro, sono necessarie sanzioni.
Combattere il franco forte – preservare la piazza produttiva svizzera
La decisione della Banca nazionale di piegarsi agli speculatori e di abolire il tasso di cambio minimo con l’euro ha avuto gravi ripercussioni su numerosi rami professionali (industria, commercio al dettaglio, turismo). Migliaia di posti di lavoro, in particolare nell’industria, sono già stati eliminati e trasferiti all’estero – la minaccia di una vera e propria deindustrializzazione della Svizzera si fa sempre più reale. La Banca nazionale deve pertanto impegnarsi affinché il franco svizzero torni finalmente a giovare all’economia anziché nuocerle. Al contempo è necessaria una politica industriale che si adoperi per una piazza produttiva svizzera orientata al futuro e per il mantenimento di posti di lavoro sicuri e di qualità.