Giornate di protesta sui cantieri
Gli edili ne hanno abbastanza
Il CNM scade e per difendere il pensionamento a 60 anni urge una soluzione. Con le sue richieste estreme, la SSIC impedisce il rinnovo del contratto. Gli edili ne hanno abbastanza: lotteranno per i loro diritti – con azioni di protesta in tutta la Svizzera a partire da metà ottobre.
6 novembre, Zurigo
Zurigo è ferma da stamattina: Oltre 4000 edili sono accorsi a Zurigo per difendere il loro pensionamento a 60 anni e il loro Contratto nazionale mantello (CNM). Il corteo ha sfilato per le vie della città, con una pausa intermedia sul ponte della stazione, dove i manifestanti hanno pranzato insieme. La manifestazione si conclude con un’azione simbolica di fronte alla sede principale della Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC).
5 e 6 novembre a Losanna
Oltre 4000 lavoratori edili protestano a Losanna. I lavoratori edili vodesi sono indignati. Esprimono la loro rabbia per gli attacchi della Società degli impresari costruttori alla loro dignità e ai loro diritti. È in particolare la richiesta di 300 ore flessibili supplementari a indignare i lavoratori edili.
Il 1° novembre a Berna
Centinaia di edili hanno partecipato alla giornata di protesta a Berna. Per il loro duro lavoro, vogliono un contratto collettivo che protegga la loro salute. Tuttavia, i padroni vogliono che lavorino più a lungo, con più ore al giorno e un pensionamento più tardivo. Neanche per sogno!
30 ottobre: La Chaux-de-Fonds, Friburgo e Sion
Dopo le giornate di protesta in Ticino e a Ginevra, più di 1500 lavoratori edili hanno incrociato le braccia in vari Cantoni della Svizzera romanda. Sono accorsi a La Chaux-de-Fonds, Friburgo e Sion per lottare per il pensionamento a 60 anni e per il loro CNM.
Le proteste continuano a Ginevra
Il 16 ottobre circa 2500 lavoratori edili hanno incrociato le braccia e protestato contro le inaccettabili richieste dei costruttori.
3000 lavoratori edili ticinesi incrociano le braccia
Il 15 ottobre, all’inizio dell’ondata di proteste su scala nazionale, i lavoratori edili ticinesi hanno incrociato le braccia.