Contro la discriminazione e il razzismo
Il razzismo e la discriminazione violano i diritti fondamentali della persona e la dignità umana. Ciononostante, in Svizzera molte persone sono vittime di razzismo e discriminazione, sia nella vita privata che sul posto di lavoro. Questa situazione non è più tollerabile!
Il razzismo e la discriminazione non devono esistere. Violano i diritti umani più fondamentali e la dignità umana. Per questa ragione, tutti coloro che vogliono battersi per una società più giusta e più democratica devono imparare a riconoscere, combattere e vincere il razzismo e la discriminazione.
Razzismo: cosa è esattamente?
Chiunque consideri un’altra persona inferiore a causa del colore della sua pelle, della sua provenienza o della sua religione agisce in modo razzista. La discriminazione razziale può avvenire in modo palese o nascosto.
Razzismo palese e razzismo nascosto
La discriminazione razziale palese è meno frequente perché gli autori ne temono le conseguenze giuridiche. Essa è più facile da riconoscere e da perseguire legalmente, come illustrano i due esempi seguenti.
- «Non assumiamo donne che portano il velo», scrive un datore di lavoro in collera all’URC di Zurigo. Unia rappresenta la cittadina svizzera discriminata in giudizio. Il tribunale le dà ragione e ottiene un risarcimento.
- «Per questo posto cerchiamo una persona giovane, coscienziosa e brillante. Non vogliamo pelle nera. Solo cittadini svizzeri o dell’UE».
Nel 2006, con il sostegno di Unia, per la prima volta in Svizzera sono stati giudicati in tribunale due casi di mancata assunzione per motivi razzisti sulla base di prove evidenti. Il Tribunale del lavoro della città di Zurigo ha condannato un’impresa di pulizie che si era rifiutata di assumere una cittadina svizzera di origine macedone. Il Tribunale del lavoro di Losanna ha condannato una casa di cura per anziani privata per non aver assunto una donna come infermiera a causa del colore della sua pelle.
Discriminazione, xenofobia e razzismo: parliamone
Discriminazione sul posto di lavoro
Il Servizio di lotta contro il razzismo pubblica ogni due anni il rapporto «Discriminazione razziale in Svizzera». Il rapporto fornisce un’approfondita analisi della situazione in Svizzera. Anche nel mondo del lavoro. Ed è proprio in questo ambito che le persone colpite denunciano più frequentemente discriminazioni razziali (rapporto 2018). Si tratta di disparità di trattamento nella ricerca e nell’assegnazione di un impiego, di episodi vissuti sul posto di lavoro sotto forma di comportamenti discriminatori, esclusione, mobbing o altri pregiudizi espressi altrimenti.
Disparità in termini di salario
Anche per quanto riguarda i salari si riscontrano differenze. Nel 2016 il salario mediano dei lavoratori di nazionalità svizzera era di quasi 1000 franchi superiore a quello di lavoratori stranieri (6808 contro 5893 franchi).
Che salario ti spetta?
In Svizzera non si parla del proprio salario. È ora di finirla! Hai l’impressione di guadagnare meno delle tue colleghe e dei tuoi colleghi, sebbene tu abbia la stessa qualifica? Puoi fare qualcosa.
Se lavori in un ramo professionale assoggettato a un contratto collettivo di lavoro (CCL), si applicano i salari definiti nel contratto. Troverai il tuo CCL con tutti i dettagli consultando il sito Servizio CCL o rivolgendoti al segretariato Unia della tua regione.
Oppure puoi calcolare il tuo salario con il calcolatore salariale dell’Unione sindacale svizzera (USS). Basta fornire alcune indicazioni sulla tua professione, il ramo professionale, la formazione, l’esperienza professionale e il luogo di lavoro per conoscere il salario usuale per la tua posizione.
Leggi contro la discriminazione razziale
Nella lotta al razzismo e alla discriminazione la legislazione svizzera è molto inefficace. Le persone confrontate con episodi di razzismo si trovano ad affrontare diversi ostacoli, ad esempio il problema delle prove, la paura di conseguenze sociali e/o politiche, l’incertezza per quanto riguarda le questioni giuridiche, la complessità delle procedure giudiziarie o la paura dei costi che ne risultano.
I sindacati lottano per migliorare la legislazione, affinché sia possibile punire efficacemente il razzismo e la discriminazione. Ci impegniamo ad esempio a favore dell’inserimento di articoli che vietino la discriminazione nei CCL, collaboriamo con gruppi antirazzisti, ci battiamo per un inasprimento della norma penale contro il razzismo, organizziamo azioni e rendiamo pubblici diversi casi di discriminazione razziale.
Le rivendicazioni di Unia a colpo d’occhio
Ognuno di noi ha la responsabilità di combattere la discriminazione e porvi fine. Unia rivendica con urgenza e fermezza:
- azioni concrete per prevenire e combattere la discriminazione razziale, in particolare basata sul colore della pelle, sull’origine o sullo statuto di soggiorno. La discriminazione in ambito lavorativo, formativo, nelle assunzioni, nella ricerca di alloggio, nelle discussioni politiche o nei media, nelle procedure previste dalla legge sugli stranieri e sull’asilo e nelle pratiche della polizia non deve più essere tollerata.
- la parità di diritti per tutti, permessi di soggiorno sicuri e un equo accesso alla procedura di naturalizzazione.
- contratti collettivi di lavoro con disposizioni in materia di salari minimi e procedure di candidatura anonimizzate.
- tolleranza zero verso i discorsi caratterizzati dall’odio (Hate Speech).
- offensiva di informazione e di sensibilizzazione antirazzista a livello federale, cantonale e comunale.
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