Le diminuzioni piĂč importanti in termini assoluti interessano la Svizzera orientale (-290 franchi) e la Svizzera centrale (-300 franchi), dove perĂČ i salari mediani sono piĂč alti rispetto al Ticino. Il fenomeno, rivelato dal nuovo calcolatore dei salari dellâUnione sindacale svizzera, interessa tutte le regioni. « I dati mettono in evidenza ciĂČ che constatiamo quotidianamente nei nostri incontri con il personale delle vendite : la pressione sui salari e la precarizzazione sono aumentate », osserva Natalie Imboden.
Laboratorio di precarizzazione
Unâanalisi condivisa da Enrico Borelli, segretario regionale di Unia Ticino e Moesa : « La vendita Ăš un laboratorio di precarizzazione. Ci sono sempre piĂč contratti a tempo parziale e le condizioni di lavoro peggiorano. Anzi, poichĂ© le cifre dellâUSS sono calcolate per un salario al 100 %, la situazione reale di molte lavoratrici e lavoratori Ăš peggiore di quanto emerge dai dati. ». La tendenza Ăš confermata del resto anche da altre fonti.
In una recente dichiarazione al quotidiano Tages Anzeiger, il segretario dellâUnione sindacale del Canton Zurigo, Björn Resener, ha rivelato che nel 2014 su 902 controlli nel ramo della vendita al dettaglio da parte dellâUfficio cantonale del lavoro zurighese sono emersi 103 casi di dumping salariale. Lâanno successivo i casi erano giĂ 147 su 660 controlli.
Lâesperienza non paga
Al di lĂ di una generale pressione sui salari nella vendita al dettaglio, il problema colpisce presumibilmente in modo particolare le venditrici e i venditori con vari anni di esperienza. I CCL dei due giganti del settore, Migros e Coop, proteggono infatti i salari minimi di chi entra nella professione. « Le cifre del calcolatore dei salari dellâUSS fanno perciĂČ ritenere che lâevoluzione dei salari per il personale che lavora giĂ da anni nel ramo non sia molto positiva.
In poche parole, i dati dicono che lâesperienza non paga », dice Natalie Imboden. « Nei futuri negoziati per i CCL, le nostre rivendicazioni dovrebbero andare in direzione di una graduatoria dei salari minimi basata sugli anni di esperienza, per garantire unâevoluzione positiva dei salari. E in ogni caso servono CCL forti »
Tuttavia vi sono senza dubbio anche altri fattori che hanno determinato la differenza salariale tra il 2010 e il 2014. « Uno di questi potrebbero essere le gratificazioni, che generalmente sono collegate alla cifra dâaffari e che quindi tendono a ridursi o a sparire in un periodo di difficoltĂ legate al commercio online, alla forza del franco e alla pressione sui prezzi », aggiunge Imboden.
« Emergenza sociale »
La situazione Ăš particolarmente preoccupante in Ticino. Le cifre dellâUSS indicano che il cantone, giĂ segnato da salari particolarmente bassi, sta perdendo ulteriormente terreno nei confronti del resto della Svizzera. Tanto piĂč che in Ticino la riduzione dei salari emersa dai dati elaborati dallâUSS non riguarda solo il ramo delle vendite, ma anche lâindustria metalmeccanica (solo Ginevra ha unâevoluzione analoga) e lâartigianato (in questo settore il Ticino Ăš il solo cantone ad avere unâevoluzione negativa).
« I dati confermano che in Ticino viviamo una situazione drammatica », afferma Enrico Borelli. « Siamo di fronte a una vera e propria emergenza sociale. Il mercato del lavoro ticinese Ăš degradato, gli abusi sono sempre piĂč numerosi e spesso sfociano in inchieste penali. Se vogliamo invertire la tendenza non bastano piĂč soluzioni puntuali. Occorre una visione dâinsieme, un salto di qualitĂ nella lotta agli abusi. »
Gewerkschaft Unia 2025