Nonostante l'aumento dei prezzi, degli affitti e dei premi delle casse malattia, molti datori di lavoro non sono disposti ad aumentare i salari in maniera corrispondente. In una risoluzione, le delegate e i delegati Unia di numerosi settori hanno quindi chiesto un adeguamento automatico dei salari all'inflazione. "È necessario un meccanismo che vincoli gli aumenti dei salari agli aumenti dei prezzi", si legge nella risoluzione. Unia si batterà affinché l'adeguamento automatico all'inflazione diventi la regola, come avveniva in passato in molti contratti collettivi di lavoro (CCL).
In una seconda risoluzione, le delegate e i delegati hanno sottolineato che l'inflazione è un problema serio in particolare per molti pensionati, in quanto non esiste un adeguamento all'inflazione per le rendite delle casse pensioni. Per evitare che le rendite perdano costantemente valore, è necessario sviluppare un meccanismo nel secondo pilastro della previdenza per la vecchiaia, per compensare le perdite dovute al rincaro.
Alla luce della diminuzione del potere d'acquisto di molte persone, per le delegate e i delegati di Unia è chiaro che la riforma antisociale della LPP deve essere respinta alle urne. Questo perché porterà a deduzioni salariali ancora più elevate e a rendite ancora più basse nel secondo pilastro. Pagare di più per ricevere di meno: questo è un pessimo affare per gli assicurati. Unia si oppone quindi con forza al furto della LPP.