La metà delle donne che lavorano guadagna ancora meno di 4126 franchi. Allo stesso tempo, le donne continuano a svolgere la maggior parte del lavoro di cura e devono quindi rinunciare a un salario. Molte donne subiscono violenze e molestie sessuali sul lavoro, a casa e in pubblico.
Il rincaro colpisce duramente numerosi occupati e occupate del ramo alberghiero e della ristorazione. Negli ultimi due anni i salari minimi previsti dal contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) sono stati adeguati al rincaro. Ma chi ha un salario superiore al salario minimo non ha ricevuto un aumento automatico. Un sondaggio online condotto da Unia tra le occupate e gli occupati del ramo alberghiero e della ristorazione mostra che nel 2024 tre quarti degli intervistati non hanno ottenuto un aumento salariale. A causa del rincaro annuo tuttora elevato subiscono perdite di reddito. Unia chiede quindi alle aziende del ramo alberghiero e della ristorazione di aumentare di conseguenza tutti i salari.
Oggi 8 marzo, Giornata internazionale dei diritti delle donne, le occupate e gli occupati del ramo alberghiero e della ristorazione organizzano azioni in strada in tutta la Svizzera. Non chiedono solo salari più elevati, ma anche condizioni di lavoro migliori, misure per migliorare la conciliazione tra lavoro e vita privata, una pianificazione tempestiva del lavoro, la fine del lavoro su chiamata e un aumento dei controlli per garantire il rispetto delle condizioni di lavoro. C’è bisogno di cambiare le cose anche e soprattutto in questo ramo professionale, in cui lavorano tante donne. In diverse città, i membri di Unia partecipano anche ad azioni e manifestazioni per l'8 marzo.
Insieme alle donne e agli uomini del ramo alberghiero e della ristorazione, oggi Unia lancia una campagna di sensibilizzazione contro le molestie sessuali sul posto di lavoro, purtroppo ancora molto diffuse. Nelle prossime settimane, le associate e gli associati di Unia si recheranno nelle aziende, portando volantini e una serie di adesivi per dichiarare il luogo di lavoro una «zona a zero molestie». Gli adesivi possono essere ordinati anche online. Unia vuole anche collaborare con le parti sociali del CCNL, risp. le associazioni padronali, dato che la protezione del personale dalle molestie rientra nella responsabilità dei datori di lavoro.