Invece di raggiungere nuovi traguardi, negli ultimi anni abbiamo fatto passi indietro nei salari, nelle rendite e nella ripartizione del lavoro retribuito e non retribuito.
La popolazione ha sempre meno di cui vivere. I prezzi, i premi delle casse malati e gli affitti aumentano, ma i salari segnano il passo e le rendite sono destinate a diminuire ulteriormente. La discriminazione salariale è ancora significativa. La conciliazione tra lavoro e vita privata resta un difficile esercizio di equilibrismo. Le donne continuano a essere discriminate anche dopo il pensionamento: per molte di loro le rendite basse, che non bastano per vivere, sono all’ordine del giorno.