Manifestazione del sindacato Unia su un ponte a Zurigo con palloncini rossi e lo striscione «Uniti siamo forti».

L'«iniziativa per la sostenibilità» dell'UDC è pericolosa per le lavoratrici e i lavoratori. È un attacco alla protezione dei salari, alle condizioni di lavoro e ai nostri diritti. Si tratta di un'«iniziativa contro la protezione dei salari».

Abbassare i salari, perdere i diritti? No all'iniziativa dell'UDC «Nessuna Svizzera da 10 milioni»

L'iniziativa «Nessuna Svizzera da 10 milioni», detta anche «Iniziativa per la sostenibilità», porta automaticamente allo smantellamento dei diritti di lavoratrici e lavoratori, qualora la popolazione svizzera dovesse superare i 10 milioni. Oggi vivono qui 9 milioni di persone.

Cosa chiede l'«iniziativa per la sostenibilità»?

  • Disdetta della libera circolazione delle persone con l'UE (=diritto di stabilirsi e di lavorare legalmente in Svizzera)
  • Ne consegue la disdetta delle misure di accompagnamento (=protezione dei salari e controlli delle condizioni di lavoro)
  • Smantellamento dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori senza cittadinanza svizzera (=nuove discriminazioni, reintroduzione di fatto dello statuto di stagionale)
  • Cessazione degli accordi internazionali che proteggono i nostri diritti (=Patto ONU sulla migrazione, CEDU, Convenzione di Ginevra sui rifugiati, trattati fiscali internazionali)
  • Attacco fondamentale al diritto di asilo e al diritto alla famiglia (impedire il ricongiungimento familiare significa non concedere il diritto alla famiglia)

Conseguenze dell'«iniziativa per la sostenibilità»: smantellamento della protezione salariale

Le ripercussioni per le lavoratrici e i lavoratori sarebbero drammatiche. La combinazione di libera circolazione delle persone (diritto di stabilirsi e di lavorare in Svizzera) e protezione dei salari ci fornisce infatti strumenti importanti per controllare i salari e le condizioni di lavoro e contrastare lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori con o senza passaporto svizzero. L'iniziativa renderebbe molto più difficile eseguire i controlli salariali.

I controlli dei salari e delle condizioni di lavoro sono assolutamente indispensabili: ogni anno portano alla luce numerose infrazioni. Dato che le misure di accompagnamento sono ancorate per legge alla libera circolazione delle persone, con la sua iniziativa, l'UDC vuole di fatto abolire questi controlli. Le aziende che praticano il dumping non dovrebbero quasi più temere sanzioni.

Violazione delle disposizioni salariali:
- Datori di lavoro svizzeri 27%
- Aziende che distaccano lavoratori provenienti dall'UE 23%
- Controlli delle Commissioni paritetiche in ambito contrattuale, 2023

Il nostro impegno contro il dumping salariale e per la parità dei diritti

In un quarto circa delle aziende, i controlli portano alla luce violazioni contro le disposizioni salariali, presso le aziende svizzere la quota è persino più alta. Presso oltre un terzo dei datori di lavoro svizzeri, gli ispettori hanno inoltre riscontrato violazioni delle condizioni di lavoro vigenti. Se questi controlli dovessero essere soppressi, non sarebbero più garantiti i salari, la tredicesima mensilità, i supplementi, il rispetto degli orari di lavoro, ecc. per oltre un milione di lavoratrici e lavoratori assoggettati a un contratto collettivo di lavoro.

In altre parole: con il pretesto della sostenibilità, l'UDC conduce un'ennesima campagna xenofoba con l'obiettivo di spingere al ribasso i salari di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori in Svizzera.