In breve: il sindacato Unia

Come sindacato, svolgiamo un ruolo importante nel mondo del lavoro e abbiamo un'influenza diretta sulle condizioni di lavoro, sui salari e sul progresso sociale. Rappresentiamo le lavoratrici e i lavoratori e vogliamo condizioni di lavoro e salari equi. Inoltre, ci battiamo per una società più giusta in cui i bisogni sociali delle persone, piuttosto che il capitale, siano al centro.

Negoziamo contratti collettivi di lavoro (CCL) con associazioni di settore e/o datori di lavoro. Un CCL è sempre meglio della Legge sul lavoro. Rappresentiamo gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori e rispondiamo ai loro bisogni. I nostri associati sono la base del nostro lavoro. Unia è firmataria di circa 240 CCL nei settori dell'Edilizia, del Terziario, dell'Industria e dell’Artigianato. Ne beneficiano circa 1,2 milioni di lavoratori e lavoratrici in Svizzera.

Oltre al nostro impegno per CCL moderni, facciamo pressione per una legislazione sociale e politica avanzata. Lanciamo iniziative e campagne politiche e organizziamo associati e associate nelle loro aziende. Se necessario, facciamo sentire la nostra voce in strada.

L'attualità di Unia

I sindacati esortano Posta e FFS a evitare ogni collaborazione con Uber

Azione contro Uber a Ginevra nel maggio 2016
Azione contro Uber a Ginevra nel maggio 2016
Unia, SEV e syndicom hanno invitato le due aziende parastatali ad abbandonare immediatamente i progetti di collaborazione con l’azienda di trasporti statunitense. La presa di posizione dei sindacati fa seguito all’invito rivolto dal Consiglio federale alle aziende che appartengono alla Confederazione e ai loro partner a rispettare la legislazione vigente.

Il Consiglio federale si aspetta dalle aziende che appartengono alla Confederazione e dai loro partner che si attengano alle prescrizioni di legge. » È quanto ha scritto il governo in calce alla risposta a una domanda della consigliera nazionale turgoviese Edith Graf-Litscher.

La domanda si riferiva all’intenzione delle FFS di integrare i servizi di Uber nella loro applicazione mobile per la pianificazione dei viaggi e alla collaborazione già avviata dalla Posta nell’ambito della sua applicazione NordwestMobil. Nonostante il governo non voglia esprimersi sulle decisioni operative delle due aziende, per Unia, SEV e Syndicom è chiaro che i progetti di FFS e Posta devono essere abbandonati con effetto immediato, perché Uber non rispetta la legislazione svizzera.

Violazione sistematica della legge

« Non è accettabile che aziende appartenenti alla Confederazione sostengano un modello d’affari che si basa - in Svizzera e altrove - sul dumping salariale e sulla violazione sistematica della legge », osserva Roman Künzler, responsabile di Unia per il ramo dei trasporti. Nel loro comunicato i sindacati ricordano che nonostante anche la Suva abbia definito Uber un datore di lavoro, il gruppo continua a rifiutarsi di riconoscere i suoi dipendenti come tali e di versare i contributi dovuti alle assicurazioni sociali

Uber inoltre non paga neppure l’Iva e rifiuta ogni collaborazione con le autorità incaricate di applicare il diritto. « E non è tutto : con il suo servizio Uber-Pop, Uber incoraggia la finta indipendenza e spinge alla trasgressione delle leggi. Vari autisti di Uber sono stati condannati per infrazione dell’ordinanza sull’ammissione alla circolazione (OAC) e dell’ordinanza sulla durata del lavoro e del riposo dei conducenti professionali di veicoli a motore (OLR 1) », si legge ancora nel comunicato congiunto di Unia, SEV e Syndicom.

Responsabilità delle aziende parastatali

I sindacati hanno segnalato ripetutamente questi abusi, di recente anche in una lettera aperta ad Andreas Meyer, amministratore delegato delle FFS. « Il fatto che le FFS e la Posta si rendano complici di una infrazione della legge è scandaloso », ribadisce Roman Künzler. « È un compito fondamentale dei sindacati opporsi con tutti i mezzi a loro disposizione al ricorso sistematico a metodi illegali di dumping. Lo è ancora di più quando a essere coinvolte sono aziende che appartengono alla Confederazione.

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I sindacati esortano Posta e FFS a evitare ogni collaborazione con Uber

Azione contro Uber a Ginevra nel maggio 2016
Azione contro Uber a Ginevra nel maggio 2016
Unia, SEV e syndicom hanno invitato le due aziende parastatali ad abbandonare immediatamente i progetti di collaborazione con l’azienda di trasporti statunitense. La presa di posizione dei sindacati fa seguito all’invito rivolto dal Consiglio federale alle aziende che appartengono alla Confederazione e ai loro partner a rispettare la legislazione vigente.

Il Consiglio federale si aspetta dalle aziende che appartengono alla Confederazione e dai loro partner che si attengano alle prescrizioni di legge. » È quanto ha scritto il governo in calce alla risposta a una domanda della consigliera nazionale turgoviese Edith Graf-Litscher.

La domanda si riferiva all’intenzione delle FFS di integrare i servizi di Uber nella loro applicazione mobile per la pianificazione dei viaggi e alla collaborazione già avviata dalla Posta nell’ambito della sua applicazione NordwestMobil. Nonostante il governo non voglia esprimersi sulle decisioni operative delle due aziende, per Unia, SEV e Syndicom è chiaro che i progetti di FFS e Posta devono essere abbandonati con effetto immediato, perché Uber non rispetta la legislazione svizzera.

Violazione sistematica della legge

« Non è accettabile che aziende appartenenti alla Confederazione sostengano un modello d’affari che si basa - in Svizzera e altrove - sul dumping salariale e sulla violazione sistematica della legge », osserva Roman Künzler, responsabile di Unia per il ramo dei trasporti. Nel loro comunicato i sindacati ricordano che nonostante anche la Suva abbia definito Uber un datore di lavoro, il gruppo continua a rifiutarsi di riconoscere i suoi dipendenti come tali e di versare i contributi dovuti alle assicurazioni sociali

Uber inoltre non paga neppure l’Iva e rifiuta ogni collaborazione con le autorità incaricate di applicare il diritto. « E non è tutto : con il suo servizio Uber-Pop, Uber incoraggia la finta indipendenza e spinge alla trasgressione delle leggi. Vari autisti di Uber sono stati condannati per infrazione dell’ordinanza sull’ammissione alla circolazione (OAC) e dell’ordinanza sulla durata del lavoro e del riposo dei conducenti professionali di veicoli a motore (OLR 1) », si legge ancora nel comunicato congiunto di Unia, SEV e Syndicom.

Responsabilità delle aziende parastatali

I sindacati hanno segnalato ripetutamente questi abusi, di recente anche in una lettera aperta ad Andreas Meyer, amministratore delegato delle FFS. « Il fatto che le FFS e la Posta si rendano complici di una infrazione della legge è scandaloso », ribadisce Roman Künzler. « È un compito fondamentale dei sindacati opporsi con tutti i mezzi a loro disposizione al ricorso sistematico a metodi illegali di dumping. Lo è ancora di più quando a essere coinvolte sono aziende che appartengono alla Confederazione.

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