Con l'iniziativa sui salari minimi a favore di salari femminili giusti

Le donne sono particolarmente colpite dal fenomeno dei bassi salari. Dei circa 330'000 occupati in Svizzera che guadagnano meno di 22 franchi l'ora, il 70% sono donne. Sarebbero pertanto loro a beneficiare maggiormente dell'introduzione del salario minimo legale. Per richiamare l'attenzione su questa problematica, il 7 e l'8 marzo, le donne del sindacato Unia organizzeranno in tutta la Svizzera delle azioni a favore dell'iniziativa sui salari minimi.

Nella ricca Svizzera, 230'000 donne guadagnano meno di 22 franchi l'ora o 4000 franchi al mese per un'occupazione a tempo pieno, nonostante molte di loro abbiano concluso un tirocinio professionale. Senza il sostegno da parte della famiglia o dell'assistenza sociale, questi bassi salari non bastano però per vivere. L'iniziativa sui salari minimi pone fine a questo scandalo.

 

Essa chiede che tutti i lavoratori e le lavoratrici guadagnino almeno 22 franchi l'ora o 4000 franchi al mese.

 

Le donne sono particolarmente colpite dal fenomeno dei bassi salari

Non è un caso che siano soprattutto le donne ad essere colpite dai bassi salari. I rami professionali in cui lavorano sono spesso «rami professionali tipicamente femminili» - ad esempio il commercio al dettaglio, le pulizie, i servizi personali o taluni ambiti dell'industria. Il lavoro svolto in questi settori non gode della stessa considerazione di quello dei «rami professionali tipicamente maschili» e viene quindi pagato meno. Le donne, inoltre, continuano a guadagnare il 20% in meno rispetto agli uomini — malgrado svolgano lo stesso lavoro.

 

Il salario minimo legale è uno strumento efficace per porre fine a questa situazione insostenibile. È un passo verso l'attuazione della parità salariale e garantisce una maggiore giustizia salariale. Un salario minimo legale concederebbe a numerose donne un sostanziale aumento salariale e consentirebbe loro di recuperare terreno rispetto al salario degli uomini.

 

«Il nostro lavoro vale di più»

Questo è il motto che il 7 e l'8 marzo, in occasione della giornata internazionale della donna, accompagnerà le numerose azioni condotte dalle sindacaliste in tutta la Svizzera. Con queste azioni intendono richiamare l'attenzione sul fenomeno dei bassi salari femminili e si battono a favore di un sì all'iniziativa sui salari minimi in votazione il 18 maggio 2014.

 

Troverete qui tutte le immagini relative all’azione.

 

Per ulteriori informazioni:

Anja Peter, segretaria per le pari opportunità di Unia

Corinne Schärer, membro del Comitato direttore Unia