A partire dal mese di novembre 2025, dopo sei anni, il Contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL) dell'industria alberghiera e della ristorazione verrà rinegoziato. Il CCNL disciplina i salari e le condizioni di lavoro di oltre 250'000 dipendenti del ramo alberghiero, della ristorazione e della consegna di cibo a domicilio. In occasione della conferenza stampa, le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori Hotel & Gastro Union, Unia e Syna hanno presentato le loro rivendicazioni in vista delle trattative contrattuali.
L'industria alberghiera e della ristorazione è un ramo professionale a basso salario. Il salario minimo più basso si attesta a circa 3700 franchi, il salario mediano del personale senza funzione di quadro a 4335 franchi. La vicepresidente di Unia Véronique Polito esige misure volte ad aumentare i salari: la compensazione automatica del rincaro per i salari minimi, un aumento reale dei salari minimi di 100 franchi all'anno per la durata del nuovo CCNL e un aumento che interessi anche i salari effettivi superiori al salario minimo. Tutti questi miglioramenti devono essere recepiti nel nuovo CCNL. È inoltre necessario riconoscere l'esperienza professionale nella struttura retributiva, in modo da garantire un salario migliore alle occupate e agli occupati con una lunga esperienza professionale. Un maggiore riconoscimento dei diplomi professionali stranieri dovrebbe contribuire a una retribuzione basata sulle qualifiche. «L'obiettivo deve essere quello di garantire che i lavoratori e le lavoratrici in possesso di un AFC o di un diploma equivalente guadagnino almeno 5000 franchi» dichiara Polito.
Roger Lang, responsabile Diritto, Politica sociale, Campagne di Hotel & Gastro Union, sottolinea l'importanza centrale del perfezionamento. Già oggi un'ampia offerta formativa, che spazia dai corsi di recupero per lavoratori senza diploma alla formazione professionale superiore, viene finanziata attraverso il CCNL. Attualmente i lavoratori e le lavoratrici contribuiscono nella misura del 90 per cento al finanziamento di queste offerte formative. Lang esige una maggiore partecipazione da parte dei datori di lavoro. I diritti degli apprendisti e delle apprendiste devono essere rafforzati attraverso l'assoggettamento al CCNL. In questo modo, il controllo delle condizioni di apprendistato potrebbe essere effettuato attraverso le strutture consolidate del CCNL, anziché attraverso gli ispettorati del lavoro, spesso sovraccarichi di lavoro e sottofinanziati.
Lang chiede inoltre una riduzione dell’orario di lavoro settimanale, che attualmente si attesta a 42, 43.5 o 45 ore, a seconda del tipo di azienda. «Una riduzione del tempo di lavoro è un investimento nella salute, nella produttività e nell'attrattiva del datore di lavoro» sostiene Lang. I piani di lavoro devono inoltre essere resi noti con quattro settimane di anticipo per facilitare alle occupate e agli occupati la pianificazione e la conciliazione tra vita professionale e vita privata. Anche Guido Schluep, responsabile della ristorazione di Syna, esige misure che consentano una migliore conciliabilità: giorni liberi regolari, pianificabili e consecutivi, un congedo di maternità più lungo e retribuito al 100% nonché modelli di rientro flessibili dopo il congedo parentale.
Schluep propone inoltre chiare disposizioni di protezione contro le molestie sessuali e il mobbing, in particolare vie di ricorso e di intervento che garantiscano che le persone interessate siano ascoltate e che seguano conseguenze adeguate. «Un posto di lavoro sicuro non è un lusso, bensì la premessa fondamentale per avere lavoratrici e lavoratori motivati, impegnati e qualificati» sottolinea Schluep.
Le richieste sono state corroborate dalle testimonianze di due lavoratrici dell'industria alberghiera e della ristorazione, che, sulla base delle loro esperienze personali, hanno spiegato quanto sia importante migliorare le condizioni di lavoro e creare opportunità di sviluppo per il personale, al fine di trattenere le collaboratrici e i collaboratori nel ramo professionale.
Sindacato Unia 2025