Le donne dell’edilizia esigono lo stop alle molestie sessuali e lanciano una petizione

Sabato a Berna le donne dei rami dell’edilizia e del legno hanno lanciato una petizione online contro le molestie sessuali. Con un’azione pubblica, una cinquantina di donne dell’edilizia hanno chiesto rispetto, sicurezza e parità di trattamento sul posto di lavoro. Il loro messaggio è chiaro: «Vogliamo costruire, pitturare e installare impianti, senza subire molestie, umiliazioni, violenze né abusi di potere.»

La petizione online si rivolge ai datori di lavoro, alle associazioni e al legislatore. Le donne dell'edilizia esigono misure concrete e vincolanti: regole chiare, corsi obbligatori, interlocutori ben definiti in caso di aggressioni e sanzioni per le violazioni.
E chiedono che i datori di lavoro prendano finalmente sul serio il proprio obbligo di assistenza.
Tra gli slogan più significativi: «Il mio corpo non è affar tuo» e «Apri gli occhi, capo - basta con le molestie sessuali nell’edilizia!»

Richieste chiare ai datori di lavoro e alla politica

Per incrementare il numero delle lavoratrici edili, è necessario creare una cultura dell'accoglienza nell'edilizia principale e in quella secondaria. Le aziende e le autorità sono invitate a sostenere dal punto di vista legale, psicologico e pratico le vittime di molestie sessuali, di violenza sessuale e di mobbing.

Colmare le lacune nella legge sulla parità dei sessi

Le donne dell’edilizia deplorano che la legge sulla parità, pur vietando le discriminazioni e le molestie sessuali, non offra alcun mezzo efficace alle vittime, per difendersi adeguatamente dalle aggressioni di colleghi, superiori o clienti. Urge migliorare la legge. Le donne chiedono inoltre che la Svizzera ratifichi una volta per tutte la Convenzione 190 OIL del 2021 «sulla la violenza e le molestie nel mondo del lavoro».

Un’indagine condotta da Unia nel 2023 ha evidenziato chiaramente la necessità di intervenire: circa la metà delle donne dell'edilizia interpellate ha già subito molestie sessuali sul posto di lavoro, un quarto addirittura violenza sessuale.

Solidarietà oltre i confini

Azione e petizione erano parte integrante della decima Conferenza delle donne dei rami dell’edilizia e del legno dei tre Paesi, tenutasi venerdì e sabato a Berna. Oltre alle associate di Unia vi hanno preso parte anche delegate del sindacato tedesco Industriegewerkschaft Bauen-Agrar-Umwelt (IG BAU) e di quello austriaco Gewerkschaft Bau-Holz (GBH). Le colleghe hanno manifestato la propria solidarietà nei confronti delle esigenze espresse dalle donne dell’edilizia in Svizzera.

«Un buon clima nell’edilizia», anche durante la canicola

Le partecipanti hanno discusso di condizioni di lavoro e di ripercussioni del cambiamento climatico sul loro lavoro, all’insegna del motto «Un buon clima nell’edilizia!»
Con una risoluzione hanno chiesto la sospensione delle attività all'aperto a partire da una temperatura di 33 gradi. Hanno inoltre esortato il Consiglio degli Stati ad accogliere la mozione «Rafforzare la tutela della salute dei lavoratori edili, prorogare i termini durante le ondate di calore», che chiede di non sanzionare con una pena convenzionale l’interruzione del lavoro dovuta al caldo estremo.

Clicca qui per la petizionehttps://unia.ch/zero-molestie