Nei prossimi anni, in ragione dell’invecchiamento della popolazione, il fabbisogno di cure di lunga durata crescerà in modo massiccio, e con esso aumenteranno anche i costi delle cure ambulatoriali e stazionarie. EFAS ridefinisce la chiave di ripartizione del finanziamento tra Cantoni e casse malati. Nelle cure di lunga durata aumenta la quota a carico delle casse malati. Ciò genera un onere maggiore per le assicurate e gli assicurati ed è antisociale a causa dei premi pro capite. E proprio sulla questione dei premi si era acceso il dibattito prima della votazione. Sono ora necessarie soluzioni a tutti i livelli per garantire un finanziamento socialmente sostenibile del sistema sanitario.
Il prossimo passo sarà l’attuazione del controprogetto all’iniziativa per premi meno onerosi, che entrerà presto in vigore e per il quale i Cantoni dovranno aumentare sensibilmente i finanziamenti. I Cantoni sono chiamati ad agire: devono anche stabilire una quota di finanziamento significativamente più alta rispetto al minimo legale previsto da EFAS.
Indipendentemente da EFAS, garantire la qualità delle cure e il necessario miglioramento delle condizioni di lavoro nel ramo è una priorità assoluta. Le due tappe previste dall’iniziativa sulle cure devono pertanto essere attuate il più rapidamente possibile. Qualsiasi altra soluzione sarebbe una violazione della volontà popolare e inasprirebbe ulteriormente la crisi delle cure.
Una delle promesse di EFAS sono le tariffe a copertura dei costi nelle cure di lunga durata. Attualmente il finanziamento delle cure di lunga durata è assolutamente insufficiente e le nuove tariffe dovranno tenerne conto. Nella sua veste di sindacato impegnato nelle case di riposo e di cura, Unia seguirà da vicino lo sviluppo delle tariffe. Esige inoltre il coinvolgimento del personale curante nelle decisioni circa la nuova organizzazione tariffaria. Occorre anche richiamare alla loro responsabilità i Cantoni, che avevano imposto l’integrazione delle cure di lunga durata nel pacchetto EFAS.
È indubbio che le persone anziane abbiano diritto a cure dignitose e di qualità. Per questo sono necessarie buone condizioni di lavoro e una ripartizione equa dei costi attraverso i fondi pubblici. Anche le prestazioni assistenziali, che finora non erano pagate o erano pagate unicamente dai residenti stessi, devono essere rafforzate e coperte integralmente.