I lavoratori edili sono pronti a lottare per il loro contratto e per migliori condizioni di lavoro
Il CNM giunge a scadenza a fine anno e deve essere rinegoziato. La prima tornata negoziale si è tenuta alla fine di febbraio. In tale occasione, la delegazione sindacale ha difeso le rivendicazioni dei lavoratori edili emerse da un’ampia votazione condotta lo scorso autunno tra oltre 17’500 edili. Chiedono in particolare una maggiore protezione della salute ed esigono di abolire il furto delle ore.
I lavoratori edili rivendicano in particolare:
- regole chiare per l’interruzione dei lavori in caso di intemperie pericolose e calura
- giornate lavorative meno lunghe
- maggiore protezione contro il licenziamento per i lavoratori edili più anziani
- tempo di viaggio interamente retribuito, no al furto delle ore
- una settimana di vacanze in più a titolo di compensazione per le crescenti pressioni
- una pausa supplementare retribuita
- cantieri puliti con più servizi igienici
La carenza di personale qualificato a tutti i livelli è la prova evidente della necessità di migliorare le condizioni di lavoro nell’Edilizia principale. Negli ultimi 10 anni, il numero degli apprendisti che scelgono una professione nell’edilizia si è in pratica dimezzato. Un lavoratore edile su due presto o tardi abbandona la professione e cambia ramo professionale. Inoltre mancano sempre più quadri dell’edilizia. La situazione peggiorerà ulteriormente nei prossimi anni, quando la generazione del baby boom andrà in pensione.
Più ore supplementari e meno salario
In occasione dell’Assemblea generale, la delegazione negoziale ha anche informato sulla posizione della Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC). Benché nella prima tornata negoziale i datori di lavoro non abbiano ancora esposto le loro concrete richieste, non hanno lasciato dubbi sulle loro intenzioni: giornate lavorative più lunghe, ancora più ore supplementari e allo stesso tempo tagli salariali. In particolare, la settimana lavorativa fino a 50 ore dovrebbe diventare la norma nei mesi estivi. Inoltre la Società degli impresari costruttori minaccia apertamente una situazione di vuoto contrattuale se i lavoratori edili non si piegheranno alle loro richieste di smantellamento.
La posta in gioco è alta – i lavoratori edili sono pronti alla lotta
All’assemblea generale, la risposta degli edili all’attacco frontale dei datori di lavoro non si è fatta attendere. «Costruiamo case, fabbriche, strade, ponti e gallerie. Facciamo in modo che tutti possano vivere dignitosamente, che le aziende producano, che il traffico circoli. Perché c’è così poco rispetto per noi e per la nostra salute?» ha denunciato un lavoratore edile.
I lavoratori edili hanno già cominciato ad organizzarsi sui cantieri. Chiamano tutti a partecipare alla grande manifestazione del 25 giugno a Zurigo. Migliaia di lavoratori edili vogliono lanciare un chiaro segnale: siamo pronti a lottare per migliori condizioni di lavoro e un buon contratto! Per sottolineare le loro parole, a conclusione dell’assemblea i partecipanti si sono diretti verso il ponte della stazione di Olten per un’azione simbolica.