Plasmiamo insieme il futuro del lavoro – no alle giornate lavorative di 17 ore!

La seconda giornata congressuale è iniziata all’insegna dei dibattiti sul futuro del lavoro. Il documento «Prospettive 2045» definisce la bussola sindacale per i prossimi 20 anni a garanzia di un futuro equo. Le delegate e i delegati hanno inoltre approvato una risoluzione per esprimere la loro opposizione al massiccio attacco alla protezione della salute e ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, contenuto nell’attuale revisione della legge sul lavoro. Si opporranno, se necessario anche lanciando il referendum. La commemorazione della tragedia di Mattmark è stata un altro momento saliente.

Come vogliamo lavorare e vivere nell’anno 2045? Il Congresso di Unia ha dibattuto questioni centrali per il futuro: il cambiamento strutturale, la digitalizzazione, la crisi climatica e il disordine globale. Le risposte sono contenute nei 12 capitoli del documento «Prospettive 2045», che rappresentano la bussola strategica per i prossimi 20 anni.

Programma sindacale per un futuro equo

È chiaro che il lavoro è e rimane fondamentale per la nostra società, ma il suo riconoscimento diminuisce. Proprio le professioni che assicurano la vita quotidiana sono poco apprezzate. Unia chiede salari equi, orari di lavoro pianificabili, partecipazione e protezione contro la discriminazione. La formazione professionale deve essere rafforzata. I rapporti di lavoro precari e il lavoro su chiamata mettono a repentaglio la salute e questo fenomeno deve essere fermato. Nessuno deve restare indietro. Occorrono contratti collettivi di lavoro forti, soprattutto nelle professioni con salari bassi e un’elevata percentuale di donne. Unia si batte per una vera parità e per la partecipazione sociale per tutte e tutti. Poniamo le persone al centro e lottiamo per garantire una vita dignitosa nella vecchiaia. Contrapponiamo la solidarietà allo sfruttamento, al razzismo e al fascismo – nelle aziende, nella società, nel nostro Paese e in tutto il mondo.

No all’attacco alla protezione della salute nella legge sul lavoro!

Assistiamo a diversi attacchi massicci alla protezione e ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori nella legge sul lavoro. La legge sul lavoro è la legge principale che disciplina gli orari di lavoro e la protezione della salute. L’attuale revisione della legge sul lavoro sferra un attacco frontale a conquiste fondamentali in materia di protezione delle lavoratrici e dei lavoratori. 

Con la risoluzione, il congresso formula chiare rivendicazioni sindacali all’attenzione del Consiglio degli Stati, che delibererà in merito nella giornata odierna in commissione e presumibilmente nella sessione primaverile 2026 in sessione plenaria. Unia chiede di respingere la revisione e rivendica:

  • una chiara limitazione dell’orario di lavoro giornaliero – nessuna estensione a 17 ore;
  • un tempo di riposo garantito di almeno undici ore, senza eccezioni;
  • nessun allentamento del divieto di lavoro domenicale (supplementi inclusi);
  • nessun meccanismo che costringa le lavoratrici e i lavoratori ad effettuare il telelavoro in modo permanente;
  • un rafforzamento e non un indebolimento della protezione della salute e dell’effettiva conciliabilità tra lavoro, famiglia e tempo libero. 

Le delegate e i delegati del congresso hanno una posizione chiara: Unia combatterà questo massiccio attacco alla protezione della salute e ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori con tutti i mezzi a sua disposizione, se necessario anche lanciando il referendum.

Risoluzione «No all’attacco alla protezione della salute nella legge sul lavoro: no alle giornate lavorative di 17 ore!»

Per una politica industriale sociale ed ecologica

La situazione economica della Svizzera è tesa ed è aggravata dalla politica dei dazi del governo statunitense. Affinché le lavoratrici e i lavoratori non diventino i grandi perdenti, Unia chiede una politica industriale attiva, che affronti le sfide sociali ed ecologiche. La risoluzione approvata dal Congresso definisce le rivendicazioni concrete indirizzate alla politica e all’economia. Sono necessari:

  • la compensazione integrale del salario in caso di lavoro ridotto
  • la riconversione ecosociale nel settore climatico
  • criteri sociali ed ecologici negli appalti pubblici
  • strumenti di promozione locali e cantonali 

Risoluzione «Per una politica industriale retta da criteri sociali ed ecologici»

A distanza di 60 anni: non dimentichiamo Mattmark!

Sessant’anni fa, durante la costruzione della diga di Mattmark, 88 persone persero la vita travolte da una valanga di ghiaccio. Questo evento traumatico è stato più volte oggetto di discussione durante il congresso. Mathias Reynard, presidente del Consiglio di Stato vallesano, ha ricordato ieri che il governo cantonale ha presentato per la prima volta le sue scuse ufficiali alle vittime quest’estate. Alla presenza del presidente del comitato organizzativo della commemorazione di Mattmark, il congresso ha lanciato un segnale contro l’oblio e a favore della giustizia, anche alla luce dello scandalo giudiziario dell’epoca. Una mostra allestita nel centro storico di Briga commemora la catastrofe.

Risoluzione «I lavoratori edili si battono per orari di lavoro compatibili con la vita privata, i loro diritti e la loro dignità!»

Anticipazioni del programma e altre informazioni

La seconda giornata del Congresso proseguirà con i seguenti temi:

  • elezione della presidenza, del Comitato direttore e del Comitato centrale
  • discorso della Consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider
  • altre risoluzioni e proposte tematiche

Le foto, i video e tutte le risoluzioni, i documenti di posizione e le prospettive di Unia per il 2045 sono disponibili nel sito web del congresso (aggiornato costantemente).