Il personale sanitario invita a partecipare alla manifestazione in Piazza federale a Berna

All’insegna del motto «La sanità: siamo noi per voi» l’Alleanza per il personale sanitario invita a partecipare alla manifestazione nazionale, che si terrà il 22 novembre in Piazza federale a Berna: per chiedere un’assistenza sanitaria sicura, condizioni di lavoro adeguate e l’attuazione dell’iniziativa per cure forti. L'appello si rivolge sia al personale sanitario sia alla popolazione nel suo insieme.

Comunicato stampa dell'Alleanza per il personale sanitario

Nonostante l’approvazione dell’iniziativa per cure infermieristiche forti, quattro anni or sono, il sistema sanitario è sempre più in crisi: le addette e gli addetti all’assistenza e alle cure lavorano sempre di più, molti di loro sono oberati ed esauriti e finiscono per abbandonare la professione; parallelamente l’evoluzione demografica in atto accresce il fabbisogno di prestazioni mediche. Questa situazione mette a rischio l’assistenza sanitaria dell’intera popolazione. Nel mese di dicembre il Parlamento discuterà la seconda tappa dell'attuazione dell’iniziativa sulle cure e avrà l’opportunità di compiere un importante passo nella giusta direzione.

Il personale sanitario è stremato

Le testimonianze delle operatrici e degli operatori sanitari fanno capire quanto sia precaria la situazione nei reparti e nelle strutture. «Nel mio reparto ci sono tre curanti per 25 pazienti, tra cui persone con tendenze suicide che devono essere sorvegliate costantemente e pazienti affetti da depressioni che devono essere assistiti nella maggior parte delle loro azioni e talvolta aiutati anche a lavarsi», con queste parole Eric Girodet, infermiere in psichiatria (SCIV), descrive gli effetti della carenza di personale sul suo lavoro. 

Nelle case di cura e per anziani la penuria di personale mette a rischio la qualità dell’assistenza: «La carenza di personale ci pone quotidianamente dinanzi a sfide di natura etica. In genere per ogni turno siamo in cinque per 25 residenti. È un numero insufficiente. Le cure e l’assistenza di qualità richiedono tempo, specie con le persone anziane e a maggior ragione con le persone affette da demenza. Non possiamo curare le persone come se si trattasse di una catena di montaggio, sarebbe una mancanza di rispetto», afferma Monika Antenen (Unia), ausiliaria in una casa di cura.

Marie-Odile Heim, infermiera in un’organizzazione Spitex privata (VPOD) illustra il dilemma di molte/i curanti sulla base della propria esperienza pluriennale: «Il metodo di fatturazione prevede che venga registrato il tempo impiegato per ogni azione e noi dobbiamo lavorare contando ogni minuto. […]  A volte è possibile, ma spesso non lo è, se non vogliamo trasformarci in macchine prive di sensibilità. Personalmente ritengo che attenersi rigorosamente ai tempi previsti dagli strumenti di pianificazione equivalga a maltrattare le/i pazienti. 

Queste difficili condizioni di lavoro non fanno che acuire la carenza di personale già esistente, non solo tra le infermiere e gli infermieri, ma anche tra i medici assistenti e le/i capiclinica. «La situazione negli ospedali fa sì che non si rispetti la legge sul lavoro, che i medici siano sempre più stanchi, che non ci sia tempo per i perfezionamenti, che a volte si metta a rischio il bene delle/dei pazienti e che le/i giovani medici si chiedano se il mestiere che hanno scelto faccia davvero per loro», afferma Philipp Thüler, responsabile del dipartimento di Politica e comunicazione presso l'ASMAC. In tutti gli ambiti del sistema sanitario, il quadro finanziario determina condizioni di lavoro pesanti e dannose per la salute e gli abbandoni della professione che ne risultano acuiscono drammaticamente la scarsità di personale.

Il personale sanitario esige l'attuazione dell’iniziativa sulle cure e un finanziamento sufficiente.

 «Ero davvero convinta che nel 2021 con l'iniziativa sulle cure fossimo sulla buona strada verso un sistema di finanziamento intelligente che tenesse conto delle esigenze della popolazione e del personale curante.Ma il progetto di legge elaborato dal Consiglio federale è un vero e proprio schiaffo», afferma Marie-Odile Heim (VPOD). In dicembre il Parlamento dovrebbe discutere di una nuova legge federale sulle condizioni di lavoro nel settore delle cure infermieristiche (LCInf). Il parlamentari devono apportare urgentemente delle migliorie. Benché il progetto affronti numerosi problemi, secondo Yvonne Ribi, direttrice dell'ASI: «La proposta del Consiglio federale nella sua forma attuale è insufficiente. La mancanza di norme che garantiscano un organico adeguato alle esigenze e un finanziamento consono non solo è deludente, ma è anche in netta contraddizione con le richieste fondamentali dell'iniziativa. […]. Una legge che non propone soluzioni di finanziamento è inefficace e inutile.»

Impossibile garantire l’assistenza sanitaria senza buone condizioni di lavoro

Per molto tempo la Svizzera si è vantata di avere uno dei migliori sistemi sanitari al mondo. La situazione attuale mette a rischio la sicurezza dell’assistenza sanitaria dell’intera popolazione. Nico Fröhli, responsabile Sanità del sindacato Syna sottolinea: «Non si tratta soltanto del personale sanitario. Si tratta di tutte e tutti noi. Ognuna e ognuno di noi nel corso della propria vita dovrà ricorrere prima o poi alle cure di base. Dobbiamo chiederci se: vogliamo un sistema nel quale le bambine e i bambini malati non trovino una/un pediatra? Nel quale le persone anziane non possano più rivolgersi a un servizio di cure a domicilio? Nel quale intere regioni siano sprovviste di medici di famiglia? Per contrastare la tendenza in atto, l’Alleanza per il personale sanitario appella alla mobilitazione, rivolgendosi non solo alle operatrici e agli operatori della sanità bensì all’intera popolazione che ha a cuore l'assistenza sanitaria.