I sindacati esortano Posta e FFS a evitare ogni collaborazione con Uber
Il Consiglio federale si aspetta dalle aziende che appartengono alla Confederazione e dai loro partner che si attengano alle prescrizioni di legge. » È quanto ha scritto il governo in calce alla risposta a una domanda della consigliera nazionale turgoviese Edith Graf-Litscher.
La domanda si riferiva all’intenzione delle FFS di integrare i servizi di Uber nella loro applicazione mobile per la pianificazione dei viaggi e alla collaborazione già avviata dalla Posta nell’ambito della sua applicazione NordwestMobil. Nonostante il governo non voglia esprimersi sulle decisioni operative delle due aziende, per Unia, SEV e Syndicom è chiaro che i progetti di FFS e Posta devono essere abbandonati con effetto immediato, perché Uber non rispetta la legislazione svizzera.
Violazione sistematica della legge
« Non è accettabile che aziende appartenenti alla Confederazione sostengano un modello d’affari che si basa - in Svizzera e altrove - sul dumping salariale e sulla violazione sistematica della legge », osserva Roman Künzler, responsabile di Unia per il ramo dei trasporti. Nel loro comunicato i sindacati ricordano che nonostante anche la Suva abbia definito Uber un datore di lavoro, il gruppo continua a rifiutarsi di riconoscere i suoi dipendenti come tali e di versare i contributi dovuti alle assicurazioni sociali
Uber inoltre non paga neppure l’Iva e rifiuta ogni collaborazione con le autorità incaricate di applicare il diritto. « E non è tutto : con il suo servizio Uber-Pop, Uber incoraggia la finta indipendenza e spinge alla trasgressione delle leggi. Vari autisti di Uber sono stati condannati per infrazione dell’ordinanza sull’ammissione alla circolazione (OAC) e dell’ordinanza sulla durata del lavoro e del riposo dei conducenti professionali di veicoli a motore (OLR 1) », si legge ancora nel comunicato congiunto di Unia, SEV e Syndicom.
Responsabilità delle aziende parastatali
I sindacati hanno segnalato ripetutamente questi abusi, di recente anche in una lettera aperta ad Andreas Meyer, amministratore delegato delle FFS. « Il fatto che le FFS e la Posta si rendano complici di una infrazione della legge è scandaloso », ribadisce Roman Künzler. « È un compito fondamentale dei sindacati opporsi con tutti i mezzi a loro disposizione al ricorso sistematico a metodi illegali di dumping. Lo è ancora di più quando a essere coinvolte sono aziende che appartengono alla Confederazione.