Bisogna dire la verità
Berna in particolare propone di reintrodurre tetti massimi e contingenti annuali per tutti i soggiorni a fine lavorativi che durano più di quattro mesi. La modifica interessa anche i frontalieri.
Un segnale sbagliato
Per Unia questo è un segnale sbagliato. La discussione sui contingenti discrimina chi non ha un passaporto rosso crociato imputandogli a torto problemi riguardanti il mercato del lavoro, afferma nella sua presa di posizione. La mano d’opera è arrivata negli ultimi anni anche perché vi è stata una politica di formazione concepita male (per esempio nel settore sanitario), ma anche perché si sono creati molti posti che i lavoratori indigeni non potevano occupare.
Il sindacato poi ritiene incomprensibile che adesso Berna punti ancora sulle autorizzazioni di corta durata, la forma d’immigrazione professionale più precaria. Il risultato sarebbe un forte afflusso di lavoratori e lavoratrici distaccati, di residenti di corta durata e di pseudo indipendenti.
Più precarietà
Tutto questo – rileva il sindacato – rinforzerebbe ancora di più le pressioni sul mercato del lavoro, ciò che si tradurrebbe in un degrado delle condizioni di lavoro e a più occupazioni precarie.
L’introduzione di contingenti ai cittadini dell’UE non è poi compatibile con il principio della libera circolazione delle persone. Il sindacato è convinto che non vi è alternativa ad un rapporto regolato e durevole con l’UE. Continua quindi a sostenere la libera circolazione delle persone a condizione che in Svizzera siano versati salari svizzeri.
Più controlli e sanzioni
Per questo bisogna rinforzare le misure contro il dumping salariale e sociale, aumentando controlli e sanzioni e prevedendo la possibilità di sospendere i lavori se vi è il sospetto di abuso salariale. Per Unia è il solo modo per creare una maggioranza per la libera circolazione delle persone.
Ritiene poco saggio formulare adesso nel diritto degli stranieri proposte che molto probabilmente sono incompatibili con gli accordi in vigore. Sarebbe meglio invece che il governo proseguisse rapidamente le discussioni con Bruxelles e dicesse la verità alla popolazione invece di continuare a far credere che è possibile salvaguardare gli accordi bilaterali e introdurre simultaneamente dei contingenti per i cittadini dell’UE.