Decine di migliaia in piazza per la Festa del lavoro
La co-presidente di Unia Vania Alleva ha preso la parola a Basilea e a Dietikon, criticando aspramente i piani degli ambienti borghesi, per i quali il superfranco è solo un pretesto per imporre un programma antisociale di deregolamentazione. L’abbandono della soglia minimia di cambio esaspera e rende ancor più brutale la lotta di classe dall’alto. «I fautori del mercato totale mirano a minare le assicurazioni sociali, ridurre le rendite, distruggere i contratti collettivi di lavoro, smantellare le condizioni di lavoro, comprimere i salari e ostacolare la svolta energetica».
I diritti umani sono uguali per tutti!
Questa politica fondata unicamente sulla logica del profitto non fa che aggravare l’esclusione e l’ingiustizia sociale, ha spiegato Vania Alleva. La co-presidente di Unia ha chiamato tutte le donne e tutti gli uomini ad opporsi con vigore a questa politica: votando sì alla riforma dell'imposta sulle successioni, lottando affinché venga finalmente concretizzata la parità salariale fra uomo e donna, difendendo con decisione i diritti umani per tutti e opponendosi ai contingenti discriminatori nei confronti delle migranti e dei migranti.
No al dumping salariale. Sì agli Accordi bilaterali
«La strategia della Banca nazionale finirà per impoverire la popolazione»: a Roveredo (TI) il co-presidente di Unia Renzo Ambrosetti ha condannato la decisione della BNS di sganciare il franco dall’euro. La BNS, sostenuta dalla destra, non fa altro che incentivare la deregolamentazione del mercato del lavoro e lo smantellamento delle assicurazioni sociali. Il co-presidente di Unia ha sottolineato l’importanza di preservare relazioni buone e regolamentate con l’UE, condannato la discriminazione dei lavoratori migranti e chiesto strumenti di protezione efficaci contro il dumping salariale e le condizioni di lavoro abusive.
«L’economia siamo noi!»
Anche Corrado Pardini, membro del Comitato direttore di Unia, ha richiamato l’attenzione sull’offensiva borghese di smantellamento sociale. «Per il nostro sindacato questa è una situazione difficile: la decisione imprudente della Banca nazionale sta rovinando interi settori economici», ha spiegato a Berna, Thun e Bienne il responsabile Unia dell’industria. Pardini ha chiamato a resistere tenacemente, come già fatto in passato, contro i piani di smantellamento dei borghesi: «La nostra non è una mentalità remissiva. Siamo orgogliosi del nostro lavoro, che crea valore. L’economia siamo noi!».
No alla xenofobia! Sì all’AVS!
A Sion Aldo Ferrari, membro del Comitato direttore di Unia, ha messo in evidenza le conseguenze dell’approvazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa per quanto riguarda il finanziamento dell’AVS: «ad affossare l’AVS non sono coloro che chiedono prestazioni migliori, bensì coloro che decidono di chiudere le frontiere e quindi impediscono ai migranti di contribuire attraverso il lavoro al finanziamento delle rendite e all’equilibrio del nostro sistema sociale».
Più diritti ai giovani lavoratori
A Bienne e a Olten la segretaria nazionale dei giovani Unia, Lena Frank, ha denunciato la politica di smantellamento del servizio pubblico incoraggiata dagli ambienti borghesi: «Risparmiare sulla formazione, sull’inserimento nel lavoro e sulla cultura non è una politica sostenibile e durevole. Al contrario, a lungo termine è soltanto nociva. Le giovani lavoratrici e i giovani lavoratori sono i primi a subire gli effetti negativi delle politiche di austerità e della crescente pressione nel mondo del lavoro. Frank ha chiesto direttive chiare e maggiori controlli delle condizioni di stage e di apprendistato, l’assoggettamento di tutti gli apprendisti ai contratti collettivi di lavoro e possibilità di perfezionamento stimolanti dopo il tirocinio.
I discorsi summenzionati e altri interventi di rappresentanti Unia nel dossier del 1° maggio