Lettera aperta delle parti sociali sulla protezione dei salari

Manifestazione con striscione sul quale si legge: la linea rossa della protezione dei salari
Per i sindacati la protezione dei salari rimane la linea rossa (Foto: Thierry Porchet)
In una lettera aperta le parti sociali chiedono al Consiglio federale di adottare provvedimenti a garanzia delle misure di accompagnamento. 30 rappresentanti delle associazioni padronali e sindacali si appellano al Consiglio federale affinché ponga delle garanzie in tal senso nell’ambito delle trattative in corso con l’Unione europea.

Nelle prossime settimane le trattative con l’Unione europea sugli Accordi bilaterali (Bilaterali III) entreranno in una fase decisiva. Mediante lettera aperta, 30 rappresentanti delle associazioni padronali e sindacali esortano il Consiglio federale a garantire le misure d'accompagnamento vigenti nell'ambito delle trattative con l’Unione europea.

Con l’UE servono relazioni stabili

Le parti sociali riconoscono che la Svizzera ha un forte interesse a poter contare su relazioni stabili e regolamentate con l’Europa. Un nuovo accordo bilaterale deve tuttavia garantire le misure d'accompagnamento vigenti. I salari più elevati di tutta Europa e il mercato del lavoro aperto della Svizzera rendono indispensabile mantenere gli attuali meccanismi di protezione. Soltanto così può essere concretizzato il principio del «salario uguale per un lavoro uguale nello stesso luogo».

Rivendicazioni delle parti sociali

Nell’ambito delle attuali trattative con l’Unione europea è fondamentale considerare in particolare i seguenti aspetti:

  • Le aziende svizzere e straniere devono corrispondere i salari e le spese stabiliti nel contratto collettivo di lavoro. Qualora le aziende che distaccano lavoratrici e lavoratori non dovessero più versare le spese secondo le tariffe svizzere, la competitività delle aziende svizzere ne risulterebbe fortemente penalizzata.
  • Le cauzioni sancite dai contratti collettivi di lavoro devono essere applicate allo stesso modo a tutte le aziende, siano esse svizzere o straniere. Se le aziende che distaccano lavoratrici e lavoratori dovessero versare una cauzione solo in caso di recidiva, ciò comporterebbe da un lato una discriminazione delle aziende nazionali e dall’altro ridurrebbe notevolmente l’efficacia della cauzione stessa. Qualora le aziende straniere non fossero più tenute a pagare una penale nel caso di prima infrazione, le sanzioni perderebbero il loro effetto dissuasivo e molte aziende comincerebbero a ignorare le norme esistenti.
  • Per applicare efficacemente le sanzioni nel caso di infrazione, i Cantoni devono poter continuare a emettere un divieto di offrire servizi per le aziende inadempienti e per quelle che si sottraggono ai controlli.

Protezione dei salari nell’interesse dell'economia e delle persone occupate

Il Consiglio federale ha una grande responsabilità nelle trattative con l’Unione europea. La posta in gioco per le aziende e per le persone occupate è enorme. Poiché le parti sociali hanno un notevole interesse a fare in modo che le attuali relazioni fruttuose tra la Svizzera e l’Unione europea proseguano, si esorta il Consiglio federale a garantire nell’ambito delle trattative le misure di protezione della concorrenza leale e dei salari.