A cinque anni dall’introduzione dell’obbligo di eseguire un’analisi della parità salariale, le ultime statistiche mostrano che le differenze salariali si attestano ancora al 16 per cento. La discriminazione salariale diretta, cioè la parte di queste differenze salariali non riconducibile a criteri oggettivi, è aumentata e si attesta al 48 per cento delle disparità salariali constatate. Per le donne questa percentuale equivale in media a circa 8000 franchi di salario in meno all'anno, semplicemente per il fatto di essere donne.
Non sorprende quindi che anche il bilancio intermedio stilato in marzo dal Consiglio federale sia altrettanto sconfortante: più della metà delle aziende non si attiene alle disposizioni vincolanti della legge sulla parità dei sessi (LPar) per quanto riguarda le analisi salariali. L’ultima revisione della LPar è quindi stata un doppio fallimento.
La «Coalizione contro la discriminazione salariale», una rete che include oltre 53 organizzazioni e personalità, si è riunita oggi a Berna attorno a una grande torta di compleanno simbolica, per celebrare questo triste anniversario. Il 1° luglio 2020 è entrato in vigore l’obbligo di eseguire un’analisi della parità salariale per le aziende a partire da un organico di 100 persone, al fine di individuare possibili discriminazioni salariali. Le otto oratrici hanno colto l’occasione per evidenziare le lacune della legge paragonandole a fette di torta mancanti.
Vania Alleva, presidente del sindacato Unia, ha deplorato l'assenza di sanzioni: «Nulla obbliga le aziende a rispettare la legge. E anche se dovessero scoprire delle disparità salariali ingiustificate, non hanno alcun obbligo di correggerle. È ora che i datori di lavoro smettano di farla franca: servono sanzioni concrete.»
La Coalizione chiede inoltre:
La Coalizione contro la discriminazione salariale esorta il Parlamento e il Consiglio federale a confrontarsi ulteriormente con il tema della parità salariale e a sottoporre la legge sulla parità dei sessi a una nuova revisione. Servono finalmente strumenti efficaci per contrastare la discriminazione salariale. Dal canto suo, la Coalizione elaborerà un nuovo progetto di legge entro la fine del 2027.