Tagliati altri 160 posti
La logistica del gruppo in Svizzera sarà esternalizzata. L’annuncio ha confermato i timori di Unia. Il sindacato ha immediatamente chiesto l’avvio di un processo di consultazione che tenga davvero conto degli interessi dei dipendenti. L’annuncio è particolarmente scioccante perché fa seguito a due altre ondate di licenziamenti nell’arco di un anno. All’inizio del 2016 erano stati soppressi 50 posti di lavoro a Pfäffikon, la metà dei quali attraverso dei licenziamenti. Altri 100 impieghi nei settori del design e degli acquisti sono stati cancellati nel gennaio di quest’anno sempre nella località svittese, dopo l’acquisizione del gruppo da parte di OVS.
Un piano sociale migliore
L’azienda ha annunciato una nuova fase di consultazione, ma ha anche affermato di voler applicare il piano sociale già negoziato nel quadro degli altri licenziamenti. Unia ha però ricordato che è ancora in corso una procedura presso l’ufficio di conciliazione del canton Svitto. 78 persone colpite dai precedenti licenziamenti hanno chiesto miglioramenti del piano sociale. Per questo il sindacato chiede che nella nuova fase di consultazione si ridiscuta anche il piano sociale. «La consultazione così come prospettata da Vögele è una farsa», ha scritto Unia in un comunicato. Con l’acquisizione da parte di Ovs, Charles Vögele è in via di trasformazione in un’organizzazione di vendita per il nuovo proprietario. Un portavoce di Vögele ha affermato che non sono previsti ulteriori licenziamenti di massa.