Perdita di potere d’acquisto dei salari Coop: l’1% non basta!

Un gruppo di dipendenti Coop mostra bandiere, il logo Coop e cartelli con le proprie rivendicazioni al datore di lavoro: «Utili elevati per Coop. Salari equi per il personale!» e «A favore di salari equi presso Coop». A terra c’è uno striscione in tre lingue «Salari equi. Per me e per te!»
Le lavoratrici e i lavoratori Coop chiedono aumenti salariali. Ecco perché a settembre sono scesi in piazza insieme. Foto: Manu Friederich
Le trattative salariali 2024 condotte tra il sindacato Unia, le altre parti sociali e Coop si sono concluse senza raggiungere un’intesa. Coop non ha voluto concedere la piena compensazione del rincaro e si è opposta a una compensazione dei premi delle casse malati e a un aumento dei salari reali.

Le parti sociali Unia, Syna/OCST e SIC Svizzera (Società degli impiegati del commercio Svizzera) non sono riuscite a raggiungere un’intesa con Coop: Coop ha respinto la compensazione del rincaro dell’anno in corso, la compensazione dei premi delle casse malati e un aumento dei salari reali per il personale. Unia, il principale sindacato attivo presso Coop, e le altre associazioni interessate non hanno pertanto potuto approvare l’esito delle trattative salariali.

Grazie alle pressioni di Unia e delle altre parti sociali, Coop rinuncia quantomeno ad accordare solo aumenti salariali individuali. L’azienda aumenta i salari di tutto il personale che sottostà al CCL. La disponibilità di Coop a concedere un aumento a titolo generale che andrà a beneficio del maggior numero possibile di collaboratrici e collaboratori è un risultato importante in vista del futuro.

L’aumento dei prezzi rende urgenti gli aumenti salariali

Coop vanta una buona situazione finanziaria, consolidata da un ulteriore aumento della cifra d’affari e dell’utile annuo. Un aumento salariale avrebbe potuto garantire il potere d’acquisto del personale. Tanto più alla luce del fatto che un quarto del personale, soprattutto donne, percepisce un salario basso, cioè inferiore a 4525 franchi.

Per le persone con un reddito basso, la perdita di potere d’acquisto nella vita di tutti i giorni è particolarmente gravosa, perché risentono in misura superiore alla media dell’aumento degli affitti, dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia. Il rincaro non riflette inoltre l’aumento dei premi delle casse malati.

L’intensificazione del lavoro, le pressioni e lo stress sono in aumento

Ma non sono solo i salari a mettere sotto pressione il personale: anche lo stress sul lavoro è in aumento.

Per Anne Rubin e Leena Schmitter, responsabili delle trattative Unia, la necessità di agire è evidente. «Da anni i costi del personale sono sotto pressione e il 2024 ha segnato un ulteriore giro di vite. Le collaboratrici e i collaboratori denunciano la carenza di personale, le enormi pressioni sul rendimento e la grande flessibilità richiesta», dichiara Anne Rubin. Leena Schmitter aggiunge: «Le dipendenti e i dipendenti generano utili sempre maggiori con un organico sempre più ridotto, mettendo a repentaglio la propria salute. Coop approfitta di questa estrema intensificazione del lavoro. Aumenti salariali che coprano almeno il costo della vita sono nell’interesse del personale».

La tornata salariale di quest’anno è inadeguata per Unia e le altre principali associazioni. Sono necessari ulteriori passi per migliorare le condizioni salariali e di lavoro di tutte le collaboratrici e tutti i collaboratori.

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