Durante la gravidanza si applicano disposizioni particolari, volte a proteggere la madre e il nascituro. Ma in Svizzera queste disposizioni sono insufficienti. Ad esempio, secondo la legge le donne devono lavorare fino al giorno del parto. Dovrebbero invece avere la possibilità di smettere prima. Dopo aver informato il datore di lavoro della propria gravidanza, quasi una donna su cinque deve aspettarsi che il datore di lavoro le proponga di licenziarsi o che venga licenziata dopo il congedo di maternità.
Dopo il congedo di maternità, il 10% delle lavoratrici viene licenziato. Per questa ragione chiediamo l’estensione della protezione contro il licenziamento dopo il congedo di maternità.
Unia si impegna a favore di maggiori diritti per le donne incinte e le madri sul posto di lavoro.
Nel primo anno di vita del bambino o della bambina, le madri possono allattare, dare il biberon o tirare il latte durante l’orario di lavoro. Hanno diritto a pause retribuite per l’allattamento. A tal fine il datore di lavoro deve mettere a disposizione una stanza tranquilla e adeguata.
Durante la gravidanza il tuo datore di lavoro è tenuto a salvaguardare la tua salute e quella del nascituro. Diverse leggi contemplano pertanto disposizioni particolari volte a proteggere le donne incinte sul posto di lavoro.
Dopo il parto hai diritto ad almeno 14 settimane di congedo di maternità. Inoltre, nelle 16 settimane successive al parto non puoi essere licenziata. Numerosi contratti collettivi di lavoro (CCL) prevedono una disciplina più favorevole rispetto alle condizioni minime legali previste dalla Legge, soprattutto in materia di congedo di maternità. Informati presso il tuo datore di lavoro o presso il segretariato Unia della tua regione.
Se tuo figlio (fino a 15 anni) si ammala, il datore di lavoro deve accordarti un congedo per assisterlo. Per ogni caso di malattia hai diritto a tre giorni di congedo. Se i tre giorni non sono sufficienti, in casi motivati puoi anche assentarti più a lungo dal lavoro. Questa regolamentazione per assenze giustificate si applica sia alle madri sia ai padri.
Hai diritto a 10 giorni all’anno per l’assistenza a un familiare o al partner convivente.
Buono a sapersi: il limite massimo di 10 giorni vale esclusivamente per l'assistenza a un familiare o al partner convivente, ma esclude espressamente l'assistenza dei figli. Ciò significa che puoi assistere tuo figlio malato senza dover usufruire dei dieci giorni di congedo di assistenza. Hai diritto al tuo salario, come in caso di malattia propria.
Dal 1° gennaio 2021, dopo la nascita di un figlio, il padre ha diritto a un congedo di paternità di 10 giorni. È assolutamente insufficiente. Unia chiede 8 settimane di congedo di paternità e, in aggiunta a questo congedo, un congedo di 24 settimane di congedo parentale per entrambi i genitori.
Abbiamo pubblicato un opuscolo che risponde alle domande frequenti delle lavoratrici incinte e delle madri che lavorano. Puoi ordinare la versione stampata al seguente indirizzo donne@unia.ch.