Tante aziende introducono nuovi sistemi digitali come ad esempio le casse self-service o i sales based ordering system. Questi sistemi si ripercuotono direttamente sulle condizioni di lavoro nella vendita. Spesso portano a un’intensificazione del lavoro e comportano il rischio di uno smantellamento dei posti di lavoro.
Nelle trattative condotte con H&M, il sindacato tedesco ver.di ha ottenuto l'impiego di risorse umane liberate dalla digitalizzazione dei processi di lavoro all’interno dei punti vendita. Questo accordo è parte di uno speciale contratto collettivo di lavoro previsto a tale scopo, che disciplina anche il diritto di partecipazione del personale.
Le commesse e i commessi iscritti a Unia chiedono che i loro diritti di partecipazione vengano rispettati durante l’acquisizione, la fase di test e l’implementazione dei nuovi sistemi informatici. I diritti di partecipazione devono ad esempio essere rafforzati nei contratti collettivi di lavoro (CCL).
Il personale chiede inoltre che i CCL stabiliscano in modo vincolante che le risorse umane liberate dalla digitalizzazione dei processi di lavoro vengano impiegate all’interno dei punti vendita, ad esempio nella consulenza alla clientela.
Gli attuali interventi politici minacciano le condizioni di lavoro del personale di vendita, chiedendo ad esempio aperture domenicali dei negozi di articoli di lusso o l’aumento del lavoro nei fine settimana. Allo stesso tempo le retribuzioni sono in netto ritardo rispetto all’aumento della produttività. Le commesse e i commessi rifiutano l’estensione degli orari di apertura dei negozi perché sono causa di burnout e stress. Chiedono invece salari più equi che tengano il passo con la produttività.
Il 21 settembre le commesse e i commessi scenderanno in piazza a Berna per chiedere salari più elevati e dare visibilità alle loro rivendicazioni di salari equi nel commercio al dettaglio.