La chiara approvazione dell’iniziativa lanciata dai sindacati prova che i problemi reali delle persone non si possono semplicemente nascondere sotto il tappeto. La forte mobilitazione della base sindacale e di altre ampie fasce di popolazione è stata decisiva per la vittoria.
La politica farebbe bene a rispettare questo chiaro segnale. L’iniziativa deve essere attuata senza indugio affinché il miglioramento previsto vada anche presto a beneficio delle persone interessate.
La tredicesima mensilità AVS compensa la perdita di potere d’acquisto subita dalle pensionate e dai pensionati. Anche il ritardo accumulato dalle altre fasce di popolazione va recuperato, tanto più che durante la campagna di voto anche gli avversari della tredicesima mensilità AVS hanno sottolineato il problema del potere d’acquisto.
Il progetto di innalzamento dell’età pensionabile sostenuto dalle associazioni padronali ha invece subito una chiara disfatta. A farne le spese sarebbero stati soprattutto i lavoratori e le lavoratrici impiegati in professioni fisicamente pesanti e in rami professionali a basso salario.
Ecco perché hanno lottato in prima linea contro questo progetto di smantellamento antisociale. Per Unia la vittoria alle urne è anche un chiaro segnale contro ogni ulteriore smantellamento della previdenza vecchiaia.
«Il grande impegno ha dato i suoi frutti», sottolinea Vania Alleva, presidente di Unia, facendo riferimento alle tante e ai tanti militanti, associati e associate che hanno contribuito in modo determinante alla campagna. «Il popolo ha detto Sì alla tredicesima mensilità AVS, bocciando al contempo l’innalzamento dell'età pensionabile. Si tratta di un progresso sociale notevole per la Svizzera e rafforza la fiducia nel futuro della previdenza per la vecchiaia. E ci aiuta nella lotta a favore di salari migliori e premi delle casse malati sostenibili e contro il furto delle rendite nel secondo pilastro», conclude Vania Alleva.