Gli edili stessi elaborano le proprie rivendicazioni. Tra marzo e ottobre 2021, più di 17'500 edili e capi muratori hanno espresso il proprio voto in tutta la Svizzera! Un lavoratore edile su cinque ha dato così la propria opinione.
I risultati parlano chiaro: occorre garantire una maggiore protezione della salute dei lavoratori edili, giornate lavorative più corte e porre fine al furto delle ore di lavoro nell’ambito delle intemperie e del tempo di viaggio. Non può accadere che gli edili debbano pagare con le proprie ore di straordinario e il tempo libero gli spostamenti delle imprese e la perdita di lavoro in caso di maltempo!
La crescente pressione legata al tempo e alle scadenze non è soltanto un rischio per la salute e l’incolumità dei lavoratori. Ha anche degli effetti negativi sulle nuove leve del settore:
Le nuove negoziazioni del CNM del prossimo anno offrono la possibilità di affrontare i problemi reali sui cantieri. Per questo è necessario che cambi l’atteggiamento granitico dell’associazione degli impresari costruttori (SSIC).
Nonostante il boom delle costruzioni, gli impresari non si sono recentemente mostrati disponibili ad accogliere le legittime rivendicazioni salariali degli edili. E una settimana dopo le negoziazioni fallite, la SSIC ha minacciato di perseguire una situazione di vuoto contrattuale e l’abolizione del CNM.
Gli edili sono indignati a causa di questo atteggiamento ostruzionistico. Con un’azione simbolica, i delegati, dopo la loro conferenza professionale, hanno innalzato un muro davanti all'ingresso dell'Associazione bernese dei costruttori in segno di protesta e come simbolo del duro lavoro di costruzione.