In occasione della conferenza stampa dei sindacati a Berna, la presidente di Unia Vania Alleva ha parlato di un «attacco senza precedenti a tutte le persone occupate in Svizzera». L’iniziativa non solo porrebbe fine alla libera circolazione delle persone, nel mirino dell’UDC ci sono anche le misure di accompagnamento a protezione dei salari.
Le misure di accompagnamento sono un diritto dei lavoratori
Il principio delle misure di accompagnamento è che ai lavoratori locali e ai lavoratori distaccati si applicano gli stessi salari minimi e le stesse condizioni di lavoro. Esse prevedono anche che, in caso di abusi, i contratti collettivi di lavoro (CCL) possano essere più facilmente dichiarati di obbligatorietà generale. E persino nei rami professionali senza CCL, le misure di accompagnamento permettono di fissare degli standard minimi e di controllarne il rispetto.
L’UDC contro i lavoratori
«In realtà, il vero scopo dell’UDC è abolire il diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a condizioni di lavoro eque», precisa Alleva. Se l’iniziativa venisse approvata, i CCL dichiarati di obbligatorietà generale e i salari minimi non potrebbero più essere controllati e fatti rispettare come finora. Ciò comporterebbe un massiccio peggioramento dei salari e delle condizioni di lavoro e aprirebbe le porte a un dumping salariale sistematico. Il risultato: una maggiore pressione sui salari, posti di lavoro a rischio e meno diritti sia per i lavoratori locali che migranti.