Condizioni migliori e finanziamento equo delle cure

Personale curante e sindacaliste reggono cartelli con le richieste dei lavoratori dell'assistenza sulla piazza della stazione di Berna
L'assistenza può essere migliorata solo con rapporti di lavoro vincolanti e finanziamenti sicuri. Foto: Manu Friederich
Nell’ottica dell’attuazione dell’iniziativa sulle cure, Unia chiede condizioni di lavoro migliori e un finanziamento equo. L’avamprogetto di legge, che riduce la durata massima della settimana lavorativa a 45 ore e chiede un miglioramento dei turni di servizio, rappresenta un progresso, ma contiene lacune in termini di chiave di ripartizione del personale e finanziamento.

Legge federale sulle condizioni di lavoro nel settore delle cure infermieristiche 

L’iniziativa sulle cure, adottata il 28 novembre 2021 dal 61% dell’elettorato, entra nella seconda fase di attuazione. Dopo una prima fase volta a promuovere la formazione, adesso l’attenzione viene focalizzata sul miglioramento delle condizioni di lavoro. Nell’ambito di una consultazione collettiva, il sindacato Unia e il personale curante hanno discusso in modo approfondito l’avamprogetto della nuova legge federale sulle condizioni di lavoro nel settore delle cure infermieristiche (LCInf).

I risultati sono chiari: urge un miglioramento delle condizioni di lavoro e un finanziamento equo delle prestazioni di cura. L’avamprogetto della legge federale sulle condizioni di lavoro nel settore delle cure infermieristiche (LCInf) persegue due obiettivi centrali: migliorare le condizioni di lavoro del personale curante e promuovere il partenariato sociale e i contratti collettivi di lavoro (CCL).

Tra le altre cose, l’avamprogetto di legge prevede una riduzione della durata massima della settimana lavorativa da 50 a 45 ore. In considerazione dell’elevato stress fisico e psichico a cui è sottoposto il personale curante, questa modifica rappresenta un progresso significativo.

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I contratti collettivi di lavoro devono migliorare le condizioni di lavoro

Oltre a migliorare le condizioni di lavoro, l’avamprogetto di legge prevede anche che i datori di lavoro e i sindacati debbano negoziare contratti collettivi di lavoro e propone due varianti. Unia respinge con forza la variante che prevede che i contratti collettivi di lavoro possano derogare a singole disposizioni di legge.

Le disposizioni di legge devono sempre essere considerate come un minimo valido per tutto il personale curante e i contratti collettivi di lavoro devono essere utilizzati per migliorare le condizioni di lavoro oltre questa soglia minima.

Lacune dell’avamprogetto di legge: la chiave di ripartizione del personale e il finanziamento delle cure

Sono necessari ulteriori miglioramenti per diminuire il numero delle addette e degli addetti alle cure che abbandonano la professione. Oggi fino al 45% del personale curante lascia, infatti, la professione prima di raggiungere l’età di pensionamento.

Malgrado i progressi proposti dall’avamprogetto di legge, la situazione nelle cure resta problematica in due punti essenziali. In primo luogo, non esiste ancora una normativa che preveda in modo vincolante una chiave di ripartizione del personale, cioè il numero di addette o addetti alle cure per paziente o residente. Questa misura sarebbe necessaria per ridurre il carico di lavoro del personale e garantire la qualità delle cure.

In secondo luogo, resta ancora irrisolto il problema del finanziamento delle prestazioni di cura. Benché l’iniziativa sulle cure chieda una remunerazione adeguata delle prestazioni di cura, in Svizzera il loro finanziamento resta insufficiente. Ne conseguono difficoltà finanziarie negli ospedali e nelle case di cura, che a loro volta portano a tagli dei posti di lavoro e a un’intensificazione del lavoro.


Unia esorta la Confederazione e i Cantoni a intervenire attivamente e a predisporre le risorse finanziarie necessarie, senza far ricadere l’onere sui premi a carico delle assicurate e degli assicurati.

Volete leggere il documento di posizione di Unia sulla seconda fase di attuazione dell'iniziativa infermieristica? Saremo lieti di inviarvelo via e-mail. Non esitate a contattarci all'indirizzo gutepflege@unia.ch.

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