Salari più elevati e vacanze più lunghe per le occupate e gli occupati del mestiere di parrucchiere

I salari minimi aumentano più rapidamente e in misura maggiore
L’accordo raggiunto nel 2023 introduce un nuovo sistema salariale che consente un aumento più rapido dei salari minimi: entro tre anni di servizio e non più cinque. A trarne beneficio sono soprattutto i giovani lavoratori:
- 1° anno di servizio con AFC: aumento del 10,1% da 3850 CHF a 4240 CHF fino al 2027.
- 2° anno di servizio con AFC: stesso aumento del primo anno.
- 3° anno di servizio con AFC: aumento del 14,4% da 3900 CHF a 4460 CHF fino al 2027.
Entro il 2027, i salari minimi delle parrucchiere e dei parrucchieri con lunga esperienza professionale raggiungono i 4460 franchi con un aumento del 9,3%.
I salari delle occupate e degli occupati con lunga esperienza restano bassi
Mentre i salari minimi dei giovani lavoratori aumentano in modo sostanziale, quelli delle parrucchiere e dei parrucchieri con lunga esperienza rimangono bassi. È ora di unire le forze per aumentare il livello dei salari minimi delle occupate e degli occupati con lunga esperienza.
Qui troverai tutti gli adeguamenti.
Migliore conciliabilità tra lavoro e vita privata
Il CCL prevede un aumento generale delle vacanze di due giorni e mezzo. Nuova è anche la regolamentazione del congedo di paternità che concede a tutti i collaboratori che diventano padri due settimane e tre giorni lavorativi, retribuiti al 100%.
Uniti contro il dumping dei salari e dei prezzi
Le parti sociali intensificano i controlli sul rispetto del CCL, aumentano le sanzioni fino a 25’000 franchi e obbligano i datori di lavoro che commettono violazioni gravi a sostenere i costi del controllo e della relativa procedura. Un passo decisivo per combattere in modo efficace il dumping salariale e la concorrenza sleale.
Detrazioni salariali in caso di mancato raggiungimento del fatturato
La possibilità di convenire un salario inferiore dopo l’apprendistato (AFC) in caso di mancato raggiungimento del fatturato è stata dimezzata, ma non abolita.
Il sindacato Unia, le sue iscritte e i suoi iscritti criticano questa prassi e continueranno a combatterla.