Le molestie sessuali sono un fenomeno di massa: colpite sul lavoro 1,5 milioni di persone

I dati più recenti in materia di molestie sessuali sono allarmanti: un terzo delle lavoratrici e dei lavoratori in Svizzera ha subito comportamenti molesti a sfondo sessista e sessuale. Si tratta in prevalenza di donne, giovani e occupati in rami come l’industria alberghiera e della ristorazione, il commercio al dettaglio, l’edilizia e il settore sanitario. I datori di lavoro devono finalmente adempiere alle proprie responsabilità previste dalla legge e la Svizzera deve ratificare le convenzioni internazionali in materia.

Secondo quanto emerge da un recente sondaggio, almeno il 59% delle lavoratrici e il 46% dei lavoratori ha dichiarato di aver subito comportamenti sessisti o sessuali nell’arco della vita lavorativa. Questi dati allarmanti sono in linea con le segnalazioni che il sindacato Unia riceve quotidianamente. E trovano conferma anche nei sondaggi che Unia conduce tra le apprendiste e gli apprendisti e tra il personale delle professioni dell’edilizia e dell’industria alberghiera e della ristorazione. La violenza a sfondo sessuale interessa tutti i posti di lavoro, ma in particolare i rami che prevedono uno stretto contatto con la clientela come l’industria alberghiera e della ristorazione, il commercio al dettaglio o il settore sanitario nonché i rami a forte presenza maschile.

I datori di lavoro trascurano i propri doveri

La violenza a sfondo sessuale è un abuso di potere e riguarda prevalentemente donne, giovani e apprendisti e in particolare le lavoratrici precarie. Questi atti vengono compiuti per lo più da uomini. I datori di lavoro ignorano i propri obblighi legali di assistenza e tralasciano di proteggere le persone più a rischio. Urge intervenire soprattutto nelle piccole realtà produttive: in un’impresa su cinque mancano misure di protezione o intervento.

I datori di lavoro sono chiamati ad agire urgentemente

La politica deve finalmente chiamare i datori di lavoro a farsi carico della propria responsabilità. I datori di lavoro sono malinformati e tutelano il personale in modo insufficiente. Urge adottare provvedimenti chiari, tra cui.

  • Rafforzamento della legge: l’alleggerimento dell’onere della prova ai sensi della legge federale sulla parità dei sessi (LPar), già applicabile alle disparità salariali, deve essere esteso anche alle molestie sessuali.
  • Regole, sanzioni e processi chiari contro le molestie sessuali nelle aziende.
  • Punti di contatto neutri: ogni azienda necessita di punti di contatto esterni e indipendenti per le vittime.
  • Corsi e controlli: servono una sensibilizzazione regolare di tutto il personale e di tutti i quadri dirigenti, nonché controlli degli ispettorati del lavoro.

La Svizzera deve ratificare rapidamente la Convenzione OIL 190

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) ha adottato nel 2019 la Convenzione n. 190 sull’eliminazione della violenza e delle molestie nel mondo del lavoro. Finora l’hanno ratificata 45 Paesi, tra cui tutti i Paesi limitrofi. In Svizzera il Parlamento blocca la ratifica, benché il Consiglio federale, i sindacati e le associazioni padronali siano favorevoli. La ratifica è un passo fondamentale e doveroso, che deve avvenire in tempi brevi.