Svizzera–UE: concretizzare le misure per la protezione salariale

Manifestazione sindacale a Berna. Un gruppo di persone, tra cui la presidente dell'Unia, Vania Alleva, cammina con uno striscione con il messaggio (in francese): "Linea rossa della tutela salariale – rafforziamo i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici!"
I rischi per le condizioni di lavoro in Svizzera devono essere assolutamente compensati. (foto: Thierry Porchet)
Il Consiglio federale ha comunicato le misure di politica interna che accompagneranno il risultato dei negoziati con l'UE. Sembra che le associazioni dei datori di lavoro e le autorità sono disposte a compensare i passi indietro nella protezione salariale. Queste dichiarazioni d'intenti devono ora essere tradotte in misure concrete e modifiche legislative.

Unia si impegna a favore di un rapporto regolamentato con l'Unione Europea, ma alla luce dell'accordo attuale, i notevoli rischi per le condizioni di lavoro in Svizzera devono essere assolutamente compensati.

La libera circolazione delle persone e la protezione dei salari sono fondamentali

La libera circolazione delle persone e la parità di diritti per tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici sono infatti di fondamentale importanza per i salariati. La garanzia della protezione salariale è quindi imperativa per Unia.

Rafforzamento della protezione dei salari a livello interno

Gli orientamenti per le misure di politica interna tra sindacati e associazioni dei datori di lavoro, Confederazione e Cantoni comunicati oggi dal Consiglio federale indicano che tutti i partecipanti riconoscono i passi indietro nella protezione salariale nel risultato dei negoziati con l'UE e che ora devono essere adottate misure di politica interna vincolanti. A questo proposito, Unia accoglie con favore l'intesa comune come primo punto di partenza per future trattative, che ora deve però essere concretizzato.

Le questioni aperte devono essere risolte

Devono inoltre essere chiarite le questioni ancora aperte, tra cui in particolare l'importante garanzia delle norme relative alle spese nella legge sui lavoratori distaccati, la procedura di notifica digitale preventiva per accelerare i tempi e misure per garantire che gli appalti pubblici siano aggiudicati alle aziende corrette.

Necessità di migliorare il sistema dei CCL

Per garantire i contratti collettivi di lavoro (CCL), Unia chiede un adeguamento alla realtà odierna della legislazione del 1956 sulla dichiarazione di obbligatorietà generale (DOG). Il sistema, ormai obsoleto, rischia infatti di indebolire i diritti di chi lavora. Il mandato conferito oggi dal Consiglio federale va quindi nella giusta direzione. È fondamentale riuscire a garantire i contratti collettivi di lavoro in un contesto che è cambiato (più subappaltatori, più microimprese). Anche la protezione contro il licenziamento per i/le rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici deve essere almeno conforme alle regole dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL).

Valutazione dell'insieme delle misure dopo la decisione del Parlamento

Per il sindacato Unia si tratta di un consenso di massima che deve essere necessariamente concretizzato e ampliato come pacchetto vincolante di misure da adottare. Dopo le decisioni del Consiglio federale e del Parlamento, Unia effettuerà una valutazione finale e definirà la sua posizione.