I mandati pubblici per le prestazioni di perfezionamento professionale vengono assegnati in genere nel quadro di gare di appalto. Da diversi anni il prezzo è diventato pressoché il solo criterio determinante per l’assegnazione, con evidenti ripercussioni a scapito della qualità. A risentirne sono soprattutto i programmi di formazione e le condizioni di lavoro. In futuro il fabbisogno di formazione è destinato a crescere, soprattutto a causa della crisi indotta dal coronavirus. La FSEA e Unia auspicano pertanto che la Confederazione prenda tutte le misure possibili per rispondere al crescente fabbisogno di formazione, garantendo la qualità dell’offerta formativa e delle condizioni di lavoro.
Per mantenere i costi sotto controllo le autorità pubbliche valutano le offerte sulla base di criteri standard, che hanno lo scopo di garantire un confronto oggettivo. Questo metodo tuttavia costringe gli offerenti a sintetizzare le informazioni a tal punto, che cogliere le reali differenze di qualità fra le singole offerte diventa impossibile. Siamo di fronte a un sistema di valutazione che va a svantaggio degli offerenti più qualificati.
Poiché le differenze di qualità sono difficilmente riconoscibili a causa dalla standardizzazione dei dati, il prezzo resta l’unico criterio di valutazione in mano alle autorità pubbliche. In un settore in cui dal 70 all’80% dei costi scaturisce dal personale, si capisce che la pressione sui prezzi va a colpire i salari e le condizioni di lavoro dei formatori e delle formatrici (lavoro a chiamata, tassi d’occupazione bassi e spesso non garantiti, contratti a tempo determinato...)
Altri fattori che gravano sulla situazione sono la concorrenza dall’estero, dove spesso si lavora a prezzi più bassi, così come il contributo di persone volontarie.
Negli ultimi anni la durata di numerosi mandati di prestazione è stata ridotta (in parte a due anni). Di conseguenza gli offerenti devono garantire la massima flessibilità per quanto riguarda il personale e questo si ripercuote immancabilmente sulle condizioni di lavoro.
Un insegnamento di qualità esige mezzi sufficienti per gli offerenti e condizioni di lavoro adeguate e stabili per i/le dipendenti. Non è ammissibile che il sistema di assegnazione degli appalti pubblici renda sempre più precaria la situazione di formatori e formatrici, ai quali peraltro sono richieste qualifiche sempre più elevate.
La FSEA e Unia chiedono che gli appalti pubblici si basino su un sistema che consenta agli offerenti di garantire sia la qualità delle prestazioni che condizioni di lavoro adeguate.
La Confederazione deve stabilire dei criteri vincolanti che garantiscano in particolare i seguenti punti:
Questi criteri devono essere rispettati anche per le assegnazioni dirette e i contratti di sovvenzione.