Il contratto collettivo di lavoro dell’industria metalmeccanica ed elettrica (CCL MEM) prevede che i salari minimi siano adeguati all’evoluzione dei prezzi in base all’indice del rincaro del mese di ottobre. Il 31 ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo evidenziava un rincaro del 3,0 per cento, ragione per cui il 1° gennaio i salari minimi saranno aumentati di tale percentuale.
Nell’industria MEM a partire dal 2023 si applicano i salari minimi seguenti:
Attualmente le occupate e gli occupati subiscono i pesanti effetti del notevole rincaro, del forte aumento dei costi del riscaldamento e dell’impennata dei premi delle casse malati. In questa situazione diventa quindi ancora più importante disporre di contratti collettivi di lavoro che prevedano la compensazione del rincaro. Solo così è possibile evitare che lavoratrici e lavoratori perdano potere d’acquisto.
Nell’industria MEM i salari effettivi delle occupate e degli occupati sono negoziati in seno alle singole aziende, fermo restando che il rispetto dei salari minimi CCL è vincolante. Nell’ambito delle trattative salariali aziendali Unia esige una compensazione del rincaro per tutti i salari nonché un aumento dei salari reali, in modo da migliorare la condizione finanziaria delle occupate e degli occupati.
Il CCL MEM contempla salari minimi diversi a seconda della regione salariale. Le regioni salariali sono suddivise come segue: