Nel 2024, continueremo a batterci per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Per salari equi, buone condizioni di lavoro e una pensione che permetta alle persone di andare in pensione con dignità. Ecco i principali temi che ci vedranno impegnati nei prossimi mesi:
Il rincaro colpisce duramente molte persone. La pensione dell’AVS non basta più per vivere. Ciò è anticostituzionale e attacca la nostra dignità. Peggio ancora: Anche quest'anno dobbiamo difenderci dai nuovi attacchi alla nostra previdenza per la vecchiaia.
Il 3 marzo saremo però anche chiamati a bocciare l'assurda iniziativa dei Giovani Liberali Radicali, che pretende che tutte le persone debbano lavorare fino a 67 anni o più. Nel corso dell'anno è anche prevista una votazione su una riforma della previdenza professionale che si prefigge di peggiorare ulteriormente le rendite del secondo pilastro. Anche questo è fuori discussione!
Ma il 3 marzo avremo finalmente l’opportunità di realizzare un progetto innovativo: una 13a mensilità AVS! Andremo alle urne per votare SÌ alla nostra iniziativa AVS x 13. Una 13a mensilità AVS è una soluzione semplice e conveniente per consentire un rapido aumento delle rendite. Così come molte lavoratrici e molti lavoratori ricevono una 13a mensilità, anche le pensionate e i pensionati devono ricevere una 13a rendita AVS.
Non permetteremo un ulteriore smantellamento delle rendite. Al contrario: è tempo di migliorare le rendite, affinché possano almeno compensare il rincaro generale. Per raggiungere questo obiettivo contiamo su di te!
Come per le rendite, anche per i salari urgono finalmente passi avanti! Nel 2023 abbiamo compiuto dei progressi grazie a una forte mobilitazione, ma questo non ha ancora compensato la perdita di salari reali degli scorsi anni.
Dovremo quindi continuare a stare in piedi e a lottare insieme, sia sulle strade che nelle aziende e nei rami professionali. Solo così potremo raggiungere i nostri obiettivi: Salari minimi più alti, parità di retribuzione per le donne e aumenti salariali reali per tutte e tutti nei nostri contratti collettivi di lavoro (CCL): nel settore dell'edilizia principale, nell’artigianato, nell'industria, nel ramo alberghiero e della ristorazione, alla Coop, nei negozi delle stazioni di servizio e in molte altre professioni di servizio.
La Svizzera è «campionessa europea» in materia di orari di lavoro lunghi. È anche uno dei Paesi con il maggior numero di burnout dovuti al lavoro.
Per questi motivi, siamo convinti che il lavoro debba essere sostanzialmente ripensato. È quanto sosteniamo nel nostro manifesto a favore di una riduzione dell’orario di lavoro. A partire dal 2024 vogliamo implementare i miglioramenti!
Combattiamo insieme per un futuro migliore: aderisci a Unia o invita le tue amiche e i tuoi amici e le tue colleghe e i tuoi colleghi a unirti a noi!