50° anniversario della tragedia di Mattmark: miglioriamo ulteriormente la sicurezza del lavoro!
Mattmark ha segnato uno spartiacque nella sicurezza del lavoro. Con la tragedia i sindacati hanno compreso l’importanza della sicurezza per i lavoratori. Di fatto negli ultimi 50 anni nei cantieri sono stati introdotti numerosi miglioramenti, soprattutto in materia di prevenzione degli infortuni. Le condizioni che oggi vigono nei grandi cantieri non sono paragonabili a quelle che regnavano ai tempi della catastrofe di Mattmark. Resta comunque tanto da fare, ad esempio in materia di risarcimento delle vittime dell’amianto.
Elevato tasso d’infortuni nell’edilizia
La sicurezza del lavoro nei cantieri deve essere migliorata ulteriormente. Ogni anno in Svizzera un edile su cinque subisce un infortunio. 23 lavoratori edili hanno perso la vita nel 2014 e nel 2013 le vittime sono state addirittura 30. Il lavoro in presenza di condizioni climatiche avverse figura tra le principali cause degli infortuni: i tempi di consegna sempre più serrati e le pressioni sui costi spingono spesso a continuare i lavori anche in presenza di forte pioggia, neve, gelo, canicola o elevate concentrazioni di ozono. In tali condizioni climatiche la sicurezza e la salute dei lavoratori sono esposte a rischi elevati.
Migliorare la protezione contro le intemperie
In vista del rinnovo del Contratto nazionale mantello (CNM) dell’edilizia principale dal 2016, Unia rivendica chiare e migliori regolamentazioni nella protezione contro le intemperie. In tale ottica è importante che i lavoratori interessati siano coinvolti nelle decisioni sulla sospensione dei lavori. Se 50 anni fa la direzione dei lavori e gli ingegneri avessero prestato ascolto agli avvertimenti dei lavoratori, oggi non dovremmo commemorare le numerose vittime di quella tragedia.
Nuovo libro su Mattmark
In occasione del 50° anniversario della tragedia di Mattmark è stato pubblicato un nuovo libro sulla catastrofe, realizzato con la partecipazione di Unia. Nella pubblicazione un gruppo di sociologi dell’Università di Ginevra analizza le cause della catastrofe e le sue conseguenze sulla politica migratoria e sulla sicurezza del lavoro.