Nuovo CNM: i lavoratori edili approvano la soluzione
Secondo la maggioranza dei delegati, il nuovo CNM è nell'interesse dell'intero settore. Il risultato è segnato da intense trattative in cui entrambe le parti hanno dovuto avvicinarsi l'una all'altra.
Accordo dopo una dura vertenza sindacale
Dopo nove tornate di trattative, una manifestazione con 15.000 lavoratori edili a giugno e diverse giornate di protesta a ottobre e novembre a cui hanno partecipato oltre 15.000 lavoratori edili in tutto il Paese, alla fine di novembre c'è stata la svolta.
Le delegazioni negoziali della Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) e dei sindacati Unia e Syna hanno concordato una soluzione.
Il risultato
Parte del risultato sono semplificazioni nell'organizzazione dell'orario di lavoro e i miglioramenti che aumentano l'attrattività del settore. Inoltre, i salari effettivi saranno aumentati di 150 franchi e i salari minimi di 100 franchi a partire dal 1° gennaio 2023.
Diverse questioni controverse, come la limitazione dei tempi di lavoro e di viaggio o una migliore protezione dei lavoratori in caso di maltempo, saranno approfondite in un gruppo di lavoro comune.
C'è ancora molto da fare
Diversi lavoratori edili hanno anche espresso critiche e incomprensioni per il fatto che l'aumento salariale non sia stato più elevato in considerazione dell'attuale boom nell'edilizia e dell'aumento del costo della vita.
Inoltre, hanno sottolineato che le crescenti pressioni dovute ai tempi di consegna continuano a essere un problema importante nei cantieri. I lavoratori edili si aspettano ulteriori miglioramenti e vogliono partecipare attivamente al gruppo di lavoro.
Manca ancora l’approvazione degli impresari costruttori
Il 13 gennaio 2023, l'assemblea dei delegati della SSIC voterà il risultato. A quel punto sarà chiaro se ci sarà una soluzione definitiva alle trattative e un nuovo CNM 2023-2025 per il settore dell’edilizia.
CNM – vantaggi per tutti
Se i lavoratori edili avessero rifiutato il risultato delle trattative, o se gli impresari costruttori avessero fatto lo stesso a gennaio, a partire dell’anno nuovo non ci sarebbe stato alcun contratto.
Non si sarebbero applicati più i salari minimi e le condizioni di lavoro di base, non sarebbe più stato garantito il finanziamento delle formazioni professionali e sarebbe venuto meno l'obbligo di mantenere la pace del lavoro.