A favore dei diritti, indipendentemente dal passaporto

Unia si batte costantemente per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, indipendentemente dal loro passaporto o dalla loro origine.

In occasione dell’odierna Giornata internazionale delle persone migranti, Unia sottolinea il suo rifiuto dell'iniziativa “No a una Svizzera con 10 milioni di abitanti!” perché la ritiene demagogica e profondamente xenofoba. Unia si batte per i diritti di chi lavora senza guardare a passaporto e origini. Per questo si batterà risolutamente contro l'iniziativa.

L'iniziativa mira a dividere la classe lavoratrice e a minare i suoi diritti. Fa riferimento a cifre arbitrarie ed è simile all'iniziativa Schwarzenbach, altrettanto radicale, degli anni Settanta. Secondo il testo dell'iniziativa, la popolazione residente permanente in Svizzera non dovrà superare i dieci milioni di persone entro il 2050.

Il diritto alla famiglia non è negoziabile

Secondo l'iniziativa, una volta che la popolazione residente avrà raggiunto i 9,5 milioni di persone, le autorità dovranno adottare misure drastiche, come la limitazione del ricongiungimento familiare o la cancellazione dei diritti di soggiorno per le persone ammesse temporaneamente. Tuttavia, il diritto alla famiglia non è negoziabile. Tali restrizioni violano la Convenzione dell’Onu sui Diritti dell’infanzia, i trattati internazionali sui diritti umani e la giurisprudenza attuale.

Attacco frontale alla libera circolazione delle persone

Se la popolazione residente dovesse superare i dieci milioni, la libera circolazione delle persone terminerebbe automaticamente, poiché l'accordo con l'UE verrebbe annullato. Questo limiterebbe in modo massiccio i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici senza passaporto svizzero, di cui l'economia svizzera non può fare a meno. I lavoratori verrebbero messi l'uno contro l'altro e ciò favorirebbe il dumping salariale e sociale e peggiorerebbe le condizioni di lavoro in generale.

Più diritti: eliminare gli ostacoli alla naturalizzazione

La libera circolazione delle persone è un risultato fondamentale per il mondo del lavoro, perché permette a molti la mobilità internazionale anziché riservarla a pochi privilegiati. Così come l’accesso al passaporto svizzero è già diventato una questione di classe, l'iniziativa renderebbe più selettivo l'accesso al mercato del lavoro. Ciò rende ancora più urgente la necessità di ridurre rapidamente gli ostacoli alla naturalizzazione, come richiesto dall'Iniziativa per la democrazia sostenuta da Unia.

“Senza di noi, niente Svizzera”

Unia si batte costantemente per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, indipendentemente dal loro passaporto o dalla loro origine. Il sindacato si oppone alla politica di emarginazione dell'iniziativa “No a una Svizzera con 10 milioni di abitanti!” con un chiaro “Non senza di noi!”. Unia si opporrà con determinazione a questo progetto radicale e demagogico.