Parità salariale: il Consiglio nazionale corregga il tiro!
Con una decisione di stretta misura, la Commissione ha trasmesso la revisione della Legge sulla parità al Consiglio nazionale. Che a parità di voti sia stato decisivo il voto della presidente dimostra che la parità salariale e l’uguaglianza non vengono prese sul serio dai politici borghesi.
Assolutamente insufficiente
Unia accoglie con favore l’introduzione dell’obbligo di analizzare la parità salariale. Al contempo critica aspramente il fatto che la legge abbia perso ogni incisività. Essa prevede che solo le imprese con più di 100 dipendenti siano soggette alla nuova regolamentazione e debbano analizzare i loro salari ogni 4 anni. Ciò equivale all’1% soltanto delle imprese svizzere ed è del tutto insufficiente.
Occorrono sanzioni
La Commissione ha inoltre deciso di non imporre sanzioni contro le imprese inadempienti. In questo modo le verifiche restano di fatto facoltative. Un affronto alle donne, che da 37 anni aspettano l’applicazione del diritto alla parità salariale iscritto nella Costituzione.
Uno schiaffo in pieno viso alle donne
È inoltre previsto di limitare a 12 anni l’obbligo di procedere all’analisi dei salari. Una decisione assolutamente inaccettabile: una legge di tale portata non può avere validità temporanea. Un «data di scadenza» per una questione che riguarda in particolare le donne è un’umiliazione e uno schiaffo alle donne.
Consiglio nazionale: la parola d’ordine è migliorare!
Per Unia è chiaro che la revisione della Legge sulla parità deve garantire che in futuro tutti ottengano il salario che, conformemente alla Costituzione federale, spetta loro da 37 anni. In autunno, la palla passa dunque al Consiglio nazionale!
Manifestazione per la parità salariale il 22 settembre
Il sindacato Unia e numerose altre organizzazioni chiamano a partecipare alla manifestazione nazionale «#ENOUGH18» a favore della parità salariale e contro la discriminazione, il 22 settembre in Piazza federale a Berna. Donne e uomini solidali rivendicheranno l’applicazione di un diritto che spetta loro da decenni.