«Non staremo solo a guardare»
Il padronato ha annunciato che non vuole trattare con Unia in seguito ad una vicenda che riguarda la regione di Zurigo-Sciaffusa, da tempo in prima linea nella lotta al dumping salariale. Ne abbiamo parlato con Nico Lutz, responsabile a Unia del settore edili:
Cinquecento edili di Unia hanno partecipato il 25 aprile scorso alla Landsgemeinde fissando chiare priorità in vista dei negoziati per il rinnovo del CNM. Cosa vogliono i lavoratori?
Vogliono che il Contratto nazionale mantello (CNM) li protegga meglio, soprattutto in caso di intemperie e contro il dumping salariale. Ma anche continuare ad andare in pensione a partire da 60 anni, mentre i rappresentanti degli impresari costruttori cercano di intaccare questo diritto. Su questo punto la Landsgemeinde è stata chiara: giù le mani dalle rendite, hanno votato all’unanimità gli edili di Unia.
La risposta del padronato non si è fatta attendere. Col pretesto di una vicenda puramente cantonale, che riguarda la regione Zurigo-Sciaffusa, hanno annunciato che non vogliono negoziare con Unia. La mossa ti sorprende?
Invece di irritarsi tanto per il fatto che Unia lotta contro il dumping salariale con un servizio di analisi dei rischi farebbero meglio a partecipare anche loro a queste attività. Glielo abbiamo proposto, ma non ne vogliono sapere. Il gioco dei rappresentanti degli impresari costruttori è chiaro: non vogliono risolvere i problemi che ci sono e neppure negoziare con noi. È una mancanza di rispetto nei confronti degli edili che ogni giorno lavorano duro sui cantieri. Gli impresari costruttori puntano diritto verso un vuoto contrattuale. Perché non ci sarà un contratto se non ci saranno trattative e una soluzione per le rendite a partire da 60 anni.
I lavoratori come intendono difendere le loro rivendicazioni?
Il 27 di giugno gli edili scenderanno in piazza a Zurigo. Se dopo le vacanze estive non sarà trovata una soluzione allora sabato hanno deciso di condurre azioni sui cantieri. Ed effettueremo una consultazione tra i lavoratori sulle misure di lotta da condurre se necessario.
I rappresentanti degli impresari costruttori criticano Unia, ma cercano di trattare con altri sindacati. Tentano di dividervi?
Sì, cercano di farlo, ma non ci riescono. Anche il sindacato Syna sostiene la manifestazione del 27 giugno e abbiamo le stesse rivendicazioni.
Sui cantieri si preannuncia un autunno caldo?
Dipende dagli impresari costruttori. Se non vogliono sentire parlare di soluzioni allora gli edili non staranno solo a guardare.