Sciopero femminista: no ad AVS 21!
Sulla Piazza federale a Berna, come ovunque in Svizzera, le donne di Unia hanno manifestato contro la riforma del pensionamento AVS 21, che prevede un innalzamento dell'età pensionabile delle donne. Hanno interpellato passanti e parlamentari per attirare la loro attenzione sulla povertà delle donne dopo il pensionamento. Le pensioni delle donne sono infatti di un terzo inferiori a quelle degli uomini. Occorre dunque aumentare i salari troppo bassi e le pensioni delle donne, non la loro età pensionabile!
Mobilitazione in tutta la Svizzera
In tutta la Svizzera si sono svolte azioni e manifestazioni. A Losanna, le lavoratrici hanno esposto in piazza i loro panni sporchi per fare il punto sulla situazione di disparità di cui sono vittime, mentre a Soletta hanno organizzato un picnic femminista in musica. A Berna hanno scritto le loro rivendicazioni con il gesso sulle strade, per riappropriarsi dello spazio pubblico. Le donne sono scese in piazza anche a Lugano, Ginevra, Zurigo, Basilea, Lucerna, La Chaux-de-Fonds, Neuchâtel o nella Vallée de Joux.
La discriminazione salariale porta a pensioni più basse
Le donne hanno denunciato il fatto che i loro salari sono più bassi rispetto a quelli degli uomini e che questa differenza si ripresenta quindi, in misura maggiore, anche con le pensioni. Inoltre, le donne sono spesso costrette a lavorare a tempo parziale, in professioni mal retribuite ma riconosciute come "essenziali" (ad es. le cure, la vendita, le pulizie, la logistica...). E sono loro che continuano a svolgere la maggior parte dei compiti domestici e familiari, senza alcuna retribuzione o riconoscimento.
Più rispetto, no all'AVS 21!
«Insieme a Unia, le donne esigono più rispetto per il loro lavoro e pensioni sufficienti per vivere. Non vogliono lavorare un anno in più!» ha dichiarato alle manifestanti Martine Docourt, responsabile del dipartimento Politica di Unia. A tre anni dal grande sciopero delle donne nel 2019, le disparità non sono scomparse. Eppure, la destra insiste e vuole imporre un aumento dell'età pensionabile delle donne, malgrado il rifiuto espresso più volte alle urne. È inaccettabile! Il 14 giugno le donne sono scese in piazza, ma allo stesso tempo hanno dato avvio ai preparativi in vista di un nuovo grande sciopero nel 2023!