RI imprese III: di che si tratta?
La Riforma III dell’imposizione delle imprese è il più grande taglio fiscale per le aziende di tutti i tempi. Causerà un buco di almeno 2,7 miliardi di franchi all’anno nelle casse pubbliche, ma probabilmente costerà molto di più. A farne le spese saranno le famiglie svizzere.
Il pacchetto è in contrasto con l’idea iniziale del progetto. La Svizzera deve cedere alle pressioni internazionali e abolire i privilegi per le holding e le società fantasma estere. Il Parlamento ha però sfruttato la riforma per creare nuove scappatoie fiscali e ridurre ulteriormente la già bassissima tassazione delle imprese.
Nuovi privilegi e trucchi fiscali
La RI imprese III prevede numerosi nuovi privilegi per i gruppi aziendali. Il «patent box», l’«imposta sull’utile con deduzione degli interessi» o l’«imposta sulla stazza» sono strumenti dai nomi criptici che celano nuove scappatoie fiscali volte a consentire alle aziende di sottrarre al fisco gli utili conseguiti. Le aziende potrebbero addirittura detrarre dalle tasse spese fittizie, mai sostenute.
Chi paga il conto?
A fare le spese delle massicce perdite fiscali sarebbe la comunità, costretta ad accettare uno smantellamento dei servizi pubblici e un aumento delle imposte e delle aliquote fiscali nei Comuni. La RI imprese III avrà conseguenze negative anche per le PMI, che fiscalmente saranno penalizzate rispetto alle grandi aziende.
Una grande fregatura!
Già nel quadro della RI imprese II il Consigliere federale Merz aveva mentito agli elettori e alle elettrici: il «costo massimo» di 900 milioni di franchi è lievitato raggiungendo vari miliardi. La popolazione si trova a dover pagare per gli interessi di azionisti privati. La RI imprese III rincara la dose: con il pretesto di una riforma fiscale, smantella il servizio pubblico e dissangua le finanze della Confederazione, dei Cantoni e dei Comuni.