Si torni al tavolo delle trattative
Il ramo professionale della falegnameria è minacciato dal dumping salariale e da un massiccio aumento della concorrenza a buon mercato proveniente dall’estero. Alla fine dello scorso anno, nel quadro di una votazione interna, l’associazione padronale ASFMS aveva respinto unilateralmente l’equilibrato pacchetto negoziale. Di conseguenza, questo contratto collettivo di lavoro dalla lunga tradizione è venuto meno all’inizio dell’anno. Ora regna una situazione di vuoto contrattuale.
Alla luce di queste circostanze, il 3 luglio 450 occupate e occupati della falegnameria hanno protestato sul Lindenhof di Zurigo a favore della ripresa delle trattative e di un equo e forte contratto collettivo di lavoro. A gran voce hanno chiesto la fine del blocco delle trattative e la ripresa di un vero dialogo alla pari.
Giuseppe Reo, responsabile delle trattative del sindacato Unia, ha dichiarato a nome di tutti i suoi colleghi e le sue colleghe: «Non si può andare avanti così. Nel ramo della falegnameria i nostri problemi li risolviamo insieme. Siamo pronti a riavviare le trattative.» I/Le falegnami presenti hanno espresso a gran voce il loro consenso.
La petizione chiede la ripresa delle trattative
Nelle settimane che hanno preceduto la manifestazione, i/le falegnami hanno raccolto firme per la loro petizione nelle aziende e sui cantieri. 2435 falegnami provenienti dalla Svizzera tedesca e dal Ticino chiedono il ritorno dei datori di lavoro al tavolo delle trattative.
La petizione è stata consegnata all’associazione dei datori di lavoro a conclusione della manifestazione. Ora tocca a loro.