Sventato l’attacco del padronato all’orario di lavoro, prorogato il CCL MEM
Sin dalle prime battute, le organizzazioni dei lavoratori hanno presentato un catalogo di rivendicazioni intese a migliorare le condizioni di lavoro e a risolvere la questione della carenza di manodopera specializzata nel ramo professionale. Per tutta la durata delle trattative, l’associazione padronale ASM/Swissmem si è rifiutata di entrare nel merito di qualsiasi miglioramento sostanziale a favore dei dipendenti.
Sventato l’attacco alla settimana di 40 ore
Dal canto suo, ASM/Swissmem ha avanzato sin dall’inizio la categorica richiesta di ampliare gli attuali modelli di orario di lavoro già flessibili. In alcuni casi, l’orario di lavoro settimanale avrebbe dovuto estendersi a 42 ore, un passo indietro che ci avrebbe fatto ripiombare negli anni Ottanta (nel 1988 è stata introdotta la settimana lavorativa di 40 ore nell’industria MEM). Una tale richiesta era fuori discussione per i dipendenti e le loro organizzazioni. Inoltre, ASM/Swissmem voleva imporre un peggioramento dei diritti di consultazione delle rappresentanze del personale in caso di licenziamenti collettivi e ristrutturazioni.
Intesa nell’interesse del ramo professionale e del personale
Al cospetto delle posizioni in netto contrasto, le parti contraenti si sono accordate sul rinnovo dell’attuale CCL MEM per altri cinque anni, fino in giugno 2028. Il CCL MEM contempla disposizioni centrali quali l'adeguamento automatico dei salari minimi al rincaro, la settimana lavorativa di 40 ore, almeno cinque settimane di vacanza, la tredicesima mensilità e i diritti di partecipazione delle Commissioni del personale. Le organizzazioni dei lavoratori sono consapevoli dell’importanza del CCL per il ramo professionale e per le lavoratrici e i lavoratori. Si sono assunte la loro responsabilità e hanno approvato una proroga del contratto.
Un’occasione mancata: spetta ora alle aziende apportare dei miglioramenti
A causa dell’ostruzionismo da parte di ASM/Swissmem, si è persa l’occasione di migliorare le condizioni di lavoro e quindi l'attrattiva del ramo professionale. La proroga del CCL MEM non fa che garantire lo status quo. Molte aziende sono già andate oltre le disposizioni del CCL in materia di condizioni di lavoro moderne. Spetta ora alle rappresentanze dei lavoratori elette nelle singole aziende avviare e realizzare i progressi necessari.
Comunicato stampa congiunto dei sindacati Unia e Syna, di Impiegati Svizzera e della Società svizzera degli impiegati di commercio