Licenziamenti collettivi presso Bata: Unia rivendica un piano sociale
Negli scorsi decenni il personale di Bata ha fornito un contributo determinante per il successo dell'azienda, in Svizzera come all'estero. Fino a pochi anni orsono Bata era presente con ben 60 filiali in Svizzera. Poi, nell'aprile 2016, è giunta come un fulmine a ciel sereno la decisione di chiudere tutte le 29 filiali rimanenti entro la fine di giugno. Tutti i 175 dipendenti, venditrici, venditori, apprendisti compresi, hanno ricevuto la lettera di licenziamento. Fra questi anche numerosi dipendenti impiegati da lunga data.
Lo scorso 7 aprile il sindacato Unia aveva chiesto l'avvio di negoziati per definire un piano sociale. Dopo un primo incontro, la direzione di Bata si è detta contraria alla ricerca di una soluzione collettiva – come previsto dalla legge vigente in materia.
Azioni Unia: «Il personale Bata non si svende!»
Per sottolineare le esigenze del personale di Bata, sono indispensabili negoziati veri. Oggi, Unia ha organizzato azioni di protesta davanti alle sedi di Losanna e Basilea e distribuito volantini, nonché organizzato azioni con o presso il personale in numerose filiali, in particolare in Ticino, a Ginevra, Neuchâtel, in Vallese, ad Aarau, Thun e Zurigo, per ribadire l'importanza delle rivendicazioni del personale, in particolare la richiesta di un piano sociale.
L'insicurezza è enorme
Il sindacato Unia, in quanto principale sindacato nella vendita al dettaglio, rappresenta gli interessi del personale di Bata, ormai molto insicuro. Le singole misure proposte da Bata sono insufficienti e arbitrarie. Occorrono dei negoziati per definire un piano sociale e soluzioni applicabili a livello collettivo. Il piano sociale deve contenere in particolare i punti seguenti:
- dev'essere salvato il maggior numero possibile di posti di lavoro. Qualora delle filiali venissero riprese da terzi, il personale dovrà beneficiare almeno alle stesse condizioni di di lavoro di prima.
- Si chiedono indennità di partenza decorose, definite in base all'età e agli anni di servizio. Le indennità proposte da Bata sono arbitrarie. Le donne devono poter beneficiare di un'indennità di partenza anche in caso di gravidanza o congedo maternità. Chi è in congedo malattia ha diritto ad un’indennità speciale.
- Bisognerà prevedere soluzioni particolari per i collaboratori più anziani.
- Gli apprendisti devono poter portare a termine il loro tirocinio in un'altra azienda.
- Bata deve rispettare le disposizioni legali vigenti e applicare quelle previste in caso di licenziamento collettivo. Ciò che finora non è purtroppo stato fatto.