I lavoratori edili sono pronti a lottare per un Contratto nazionale mantello migliore!
Il Contratto nazionale mantello (CNM) per l’edilizia principale scadrà l’anno prossimo. La mancanza di rispetto dimostrata dalla SSIC nei confronti dei lavoratori edili in occasione delle trattative salariali svoltesi in autunno, si rivela ora controproducente. I lavoratori edili sono indignati e rivendicheranno con ancora maggiore determinazione i necessari miglioramenti del Contratto nazionale mantello. È quanto ha dimostrato la loro azione a conclusione della Conferenza professionale. Gli edili hanno marciato in segno di protesta fino alla SSIC, dove in un’azione simbolica hanno murato l’entrata della sede principale degli impresari costruttori.
Una migliore protezione in caso di intemperie
Il Parlamento dei lavoratori edili ha definito il catalogo di rivendicazioni per le trattative del CNM previste per il prossimo anno. Un aspetto prioritario delle rivendicazioni è una maggiore protezione della salute in caso di maltempo. I lavoratori edili sono esposti al vento e alle intemperie, si muovono su impalcature scivolose e lavorano all’aperto, al gelo in inverno e sotto il sole cocente in estate. Insieme allo stress e all’enorme pressione delle scadenze da rispettare, questo è indubbiamente uno dei motivi del numero tuttora elevato di infortuni sui cantieri: in media, ogni cinque anni un lavoratore edile subisce un infortunio che gli impedisce di lavorare – una cifra tre volte superiore rispetto alla media svizzera di tutte le professioni. Anche il numero di infortuni gravi negli scorsi anni ha purtroppo subito un nuovo aumento.
Il Parlamento dei lavoratori edili è la conferenza professionale del settore Edilizia del sindacato Unia. I delegati definiscono l’indirizzo della politica sindacale del settore edile di Unia e adottano le rivendicazioni di Unia per il CNM. Sono previsti due incontri all’anno. I delegati sono attivi nell’edilizia principale. Nel Parlamento sono rappresentate tutte le sezioni di Unia.