Oltre 15'000 persone chiedono retribuzioni più elevate

A Berna le colleghe e i colleghi di Unia provenienti da tutto il Paese e appartenenti a tutte le professioni chiedono a gran voce salari più alti. Foto: Manu Friederich

Oltre 15'000 lavoratrici e lavoratori provenienti da tutta la Svizzera sono scesi in piazza a Berna scandendo lo slogan «È ora di aumentare i salari». Chiedono consistenti aumenti salariali ai datori di lavoro. Per vari anni i salari reali sono diminuiti, ma i costi continuano a lievitare: la rivendicazione delle lavoratrici e dei lavoratori è più necessaria che mai.

Lavoratrici e lavoratori provenienti da tutti i rami professionali e da tutto il Paese hanno manifestato oggi al fianco di Unia in Piazza federale a Berna chiedendo aumenti salariali. La situazione è grave. In Svizzera i salari reali sono in calo dal 2021. Non accadeva più dalla Seconda guerra mondiale. Parallelamente tutto diventa più costoso: i generi alimentari, l’energia, gli affitti e i premi delle casse malati. Le lavoratrici e i lavoratori possono permettersi sempre meno con il loro salario. Il problema colpisce con particolare brutalità le persone e le famiglie con un reddito medio-basso.

La situazione delle lavoratrici e dei lavoratori è grave

Mentre i salari medio-bassi si riducono in termini reali, anno dopo anno gli azionisti intascano importi miliardari sempre più elevati. La forbice salariale si allarga. Alle aziende il denaro non manca. I datori di lavoro hanno dichiarato pubblicamente che non intendono accordare la compensazione del rincaro né aumenti salariali consistenti: è una vergogna.

Non ci accontenteremo delle briciole

Vania Alleva, presidente di Unia, interviene in Piazza federale e avverte: «Non ci stiamo! Ci aspettiamo che le trattative salariali autunnali si concludano con aumenti salariali generali consistenti. Non ci accontenteremo delle briciole. Questi aumenti dei salari reali sono assolutamente necessari e per tante persone hanno un’importanza vitale. Ma un aumento dei salari reali implica la piena compensazione del rincaro degli ultimi tre anni. Ecco perché Unia rivendica aumenti salariali nell’ordine del 5%».

Compensazione automatica del rincaro e aumento dei salari minimi

In realtà la compensazione del rincaro dovrebbe essere scontata, perché se il rincaro non viene compensato, a parità di lavoro le lavoratrici e i lavoratori guadagnano meno. La compensazione automatica del rincaro deve pertanto essere recepita in tutti i contratti collettivi di lavoro. C’è anche bisogno di buoni salari minimi. Unia si batte per garantire che non esistano più salari inferiori a 4500 franchi e che le persone che hanno conseguito un diploma di tirocinio guadagnino almeno 5000 franchi.

Rispetto e salari più elevati per il duro lavoro svolto

Pittrici, infermiere o edili: in occasione della manifestazione tante lavoratrici e tanti lavoratori appartenenti a vari rami e professioni hanno ribadito la grande necessità d’intervento. In un combattivo intervento in Piazza federale, il lavoratore edile Joao Carvalho ha spiegato che anche le rivendicazioni salariali sono una questione di rispetto.

«Oggi siamo qui a Berna per chiedere aumenti salariali dignitosi. Siamo qui a Berna per scandirlo a chiare lettere: il nostro lavoro merita rispetto. Anche la compensazione del rincaro è una questione di rispetto: il prossimo anno possiamo aspettarci lo stesso tenore di vita o a fine mese avremo meno soldi in tasca?». Joao si batte insieme a Unia per ottenere aumenti salariali generali nell’edilizia, ma anche per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori.

Salari migliori per contrastare la carenza di manodopera

Anche le due pittrici Yelines Hofer e Nina Zingg amano la loro professione e in occasione della manifestazione hanno illustrato chiaramente il loro punto di vista. La collega di Unia Yelines Hofer commenta: «La nostra professione è faticosa: a volte lavoro per giorni su un ponteggio esposta al freddo e al vento; altre volte in piena estate lavoro in una stanza a 40 gradi perché è stato azionato il riscaldamento a pavimento per far asciugare più velocemente la pittura. Ma i nostri salari, quelli sono bassi».

La collega Nina Zingg aggiunge: «Il salario è assolutamente insufficiente per le colleghe e i colleghi che hanno famiglia. Ecco perché molte persone fanno più straordinari possibile. Lavorando così tanto vedono poco le loro famiglie e in più la loro salute ne risente».

C’è bisogno di miglioramenti concreti per contrastare l’elevato numero di abbandoni nella professione e la carenza di manodopera qualificata. Il contratto collettivo di lavoro (CCL) del ramo pittura e gessatura, valido per circa 16'000 colleghi e colleghe, è in fase di rinegoziazione. Per questo Unia chiede salari migliori, più vacanze e finalmente l’assoggettamento degli apprendisti al CCL.

L’autunno caldo eserciterà pressioni sui datori di lavoro

Il successo della manifestazione dimostra che le lavoratrici e i lavoratori si battono insieme a favore di salari più elevati e rivendicano aumenti salariali consistenti in vista del prossimo autunno salariale. A differenza dei manager che continuano a riempirsi le tasche, alle lavoratrici e ai lavoratori non viene regalato nulla. Sarà un autunno caldo. Le lavoratrici e i lavoratori devono lottare insieme per il progresso: nelle aziende, nei rami professionali e nelle strade. Uniti siamo forti!