Il personale curante rivendica cinque misure immediate ed è pronto per lo sciopero delle donne del 2023
Il personale curante presente oggi alla conferenza professionale ha accolto con favore l'orientamento delle misure per l’attuazione dell'iniziativa per le cure, ma a suo avviso mancano elementi importanti. Il problema più grande, tuttavia, è la reattività del Consiglio federale: se il numero di persone che abbandonano la professione continua a questo ritmo, altri 15.000 infermieri lasceranno la professione entro l'attuazione dell'iniziativa per cure infermieristiche forti prevista per il 2027. Il personale curante lancia quindi l'allarme e chiede l'attuazione di cinque misure immediate, come già avvenuto in occasione della grande azione per le cure dello scorso novembre.
Tutte e tutti allo sciopero delle donne 2023!
Le operatrici e gli operatori sanitari vogliono approfittare del grande sciopero delle donne del 14 giugno per richiamare l’attenzione sulla loro situazione e far valere le loro rivendicazioni, sia sul posto di lavoro che sulle strade. Esigono:
- Rispetto
Più dell'80% del personale curante è donna. La politica di austerità borghese-maschile ha ignorato per anni i problemi e le richieste delle infermiere, facendo così precipitare il ramo delle cure di lunga durata nella crisi. I curanti non intendono sacrificare la loro salute per pagare la crisi! Ora bisogna concretizzare le 5 misure urgenti e un equo finanziamento delle cure! - Più salario
Il personale curante è soggetto a una doppia discriminazione salariale: essendo una professione tipicamente femminile, i salari sono bassi rispetto a quelli dei rami professionali maschili. Allo stesso tempo, nei settori sanitario e sociale, le donne guadagnano in media ben 1602 franchi in meno rispetto agli uomini per lo stesso lavoro. Parità di retribuzione ora - all'interno del settore sanitario e parificazione dei salari con le professioni tipicamente maschili! - Più tempo
A causa dell'elevato stress legato alla professione e degli obblighi familiari aggiuntivi, per la maggior parte del personale non è possibile lavorare a tempo pieno. Ne conseguono salari ancora più bassi e più tardi misere pensioni. Riduzione del tempo di lavoro ora – lavorare all’80% per un salario al 100% senza aumentare la pressione sul personale!
Garantire una buona assistenza: rafforzare la capacità di mobilitazione
In occasione della conferenza professionale, il personale di cura ha fatto capire chiaramente che lotterà per i propri giustificati timori anche dopo lo sciopero delle donne. Perché non sono solo lavoratrici e lavoratori a soffrire per le difficili condizioni di lavoro e la carenza di personale, ma anche i residenti delle case anziani e i pazienti. È necessaria un'ampia discussione sul significato di buone cure e sul tipo di assistenza che noi, come società, vogliamo fornire a coloro che non sono più autosufficienti.