Un aiuto diretto per Leopoli
La sua voce è calma anche nel momento in cui suona l’allarme che avverte dell’imminenza di un attacco missilistico. Siamo collegati con Leopoli, città solo parzialmente interessata militarmente dal conflitto, e al telefono stiamo parlando con Oleg Dolinskyy, responsabile della Federazione sindacale Ucraina di Leopoli. La città, non lontana dal confine con la Polonia, è stata colpita più volte da attacchi missilistici, soprattutto durante la prima parte del conflitto, che hanno provocato morti, feriti e distruzione.
Dopodiché, come afferma il sindacalista ucraino, la contraerea ha iniziato a rispondere meglio agli attacchi provenienti dall’esercito russo. Poche ore dopo, però, apprendiamo dai media degli intensi attacchi missilistici della Russia di Putin in direzione occidentale che hanno colpito proprio Leopoli. Un martedì nero per la città. Attacchi che hanno provocato interruzioni di corrente elettrica in alcune strutture mediche locali.
I rifugiati
Un brutto colpo per una città che è risultata fondamentale durante questo conflitto. Leopoli ha infatti accolto in queste settimane centinaia di migliaia di rifugiati ucraini. Alcuni sono rimasti soltanto per qualche giorno, preferendo poi altre destinazioni fuori dai confini nazionali, altri si sono invece stabiliti in città.
Molte persone, per una ragione o per l’altra, hanno deciso di rimanere su territorio ucraino, ovvero nelle zone meno interessate dalle operazioni militari: «Al momento sono più o meno 300.000 i rifugiati nella regione di Leopoli. Sono sistemati nello stadio locale, in strutture scolastiche, in luoghi pubblici della regione oppure hanno trovato una sistemazione da parenti o amici. Presto dovrebbero arrivare anche unità abitative mobili e si stanno cercando edifici soltanto parzialmente distrutti, che non necessitino di grandi lavori di ristrutturazione, per migliorare la situazione delle persone evacuate», ci spiega Dolinskyy al telefono. «All’inizio del conflitto la situazione era davvero difficile, mancava un po’ tutto, ma alla fine la città è riuscita a riorganizzarsi in qualche modo attorno all’emergenza».
Sostegno internazionale
Il supporto internazionale è stato da questo punto di vista decisivo. I sindacati locali, impegnati dall’inizio del conflitto nell’assistenza dei rifugiati, si sono attivati subito per cercare aiuto in Europa. La richiesta è arrivata anche a Unia attraverso la federazione internazionale dei lavoratori del ramo alimentare (Iuf).
Il sindacato Unia ha deciso subito di rispondere all’appello, come afferma Hans Hartmann, membro della Segreteria presidenziale: «Accanto al nostro sostegno finanziario delle campagne solidali di Solidar Suisse in Romania e della Confederazione sindacale europea, abbiamo deciso di fornire un aiuto diretto anche alla federazione sindacale ucraina di Leopoli. La federazione svolge un lavoro fondamentale di sostegno ai rifugiati».
Ci sono voluti alcuni giorni per organizzare l’invio delle merci, ma alla fine tutto è andato a buon fine: tonnellate di beni alimentari, articoli igienici, batterie e torce portatili. Fondamentale la solidarietà di alcune aziende, che hanno integrato il sostegno di Unia. La Schweizer Zucker Ag, ad esempio, ha donato numerosi bancali di zucchero.
Il trasporto
Il 22 aprile scorso, un Tir della società Alliance Transport Ag di Basilea è stato caricato con le merci presso la sede centrale di Unia a Egghölzli (Berna).Per questo servizio la ditta di trasporti non ha chiesto alcun compenso.
Il mercoledì seguente, il Tir è arrivato in un campo vicino al confine ucraino e qualche giorno dopo a Leopoli. Qui i beni saranno finalmente distribuiti ai rifugiati, come riferito da Dolinski: «Una parte delle merci sarà dirotta verso l’est dell’Ucraina, mentre una parte rimarrà qui. Consegneremo i beni ai rifugiati ospitati all’interno del nostro sanatorio di Morshyn nella regione di Leopoli».
Prima della fine della nostra chiacchierata, Dolinski ci tiene a rimarcare: «Siamo molti grati per l’aiuto del vostro sindacato e anche per quello di altre organizzazioni sparse per tutta Europa. Questa solidarietà ci dà tanta forza». Nei prossimi giorni, saranno inviate a Leopoli anche medicine donate dalla farmacia Freudenberg di Berna.
Per ragioni logistiche non hanno potuto essere caricate subito sul Tir e saranno quindi inviate tramite un convoglio organizzato dalla Federazione sindacale austriaca (Ögb), un’altra organizzazione molto impegnata nel portare aiuti in Ucraina.